Nella giornata odierna, personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura ha eseguito l’accompagnamento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d’Isonzo (GO) di un cittadino algerino scarcerato dopo aver scontato una pena detentiva di 2 anni e 3 mesi per spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.
Il cittadino algerino, irregolarmente presente in Italia dal 1997, si è reso responsabile di numerosi reati di natura predatoria (furto, rapina, ricettazione), di porto abusivo di armi e di spaccio di sostanze stupefacenti per i quali è stato più volte condannato a pene detentive.
Nel 2001 veniva condannato dal Tribunale di Treviso per omicidio colposo e spaccio di sostanze stupefacenti alla reclusione di 2 anni e 8 mesi. Nel 2002 il Tribunale di Treviso emetteva condanna a 5 anni e 3 mesi di reclusione come cumulo delle pene inflittegli per i vari reati commessi.
L’episodio più grave, tuttavia, risale al 2013, quando sequestrò una donna tossicodipendente con la quale si era appartato per consumare dello stupefacente e tentò di violentarla. Per tale reato l’algerino è stato condannato dalla Corte d’Appello di Milano a scontare la pena di 4 anni di reclusione e ne è stata disposta l’espulsione dal territorio dello Stato come misura di sicurezza, trattandosi di soggetto socialmente pericoloso.
Più volte oggetto di provvedimenti di espulsione, mai materialmente eseguiti a causa dei numerosi alias che dichiarava in occasione dei controlli di polizia. Oggi l’epilogo della vicenda giudiziaria con la richiesta della Questura di un posto messo a disposizione dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ed il conseguente accompagnamento presso il C.P.R. di Gradisca d’Isonzo, ove sarà trattenuto per il tempo necessario all’esecuzione del provvedimento espulsivo per il definitivo allontanamento dal territorio italiano.