Prosegue nelle scuole della provincia il ciclo di incontri organizzati dalla Polizia di Stato unitamente all’Ufficio Scolastico Regionale – VII Ambito Territoriale di Modena, con lo scopo di parlare con gli studenti di legalità.
Nella mattinata del 23 maggio scorso, il Dirigente del Commissariato di Mirandola, unitamente al Responsabile della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno incontrato 12 classi prime degli Istituti di istruzione superiore (Liceo Linguistico, Istituto Tecnico e Professionale Commerciale) di Mirandola.
Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato circa 300 ragazzi, in primo luogo sono state affrontate tematiche inerenti i diritti e la legalità, partendo dal ricordo delle vittime della mafia, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci.
Centrali poi gli approfondimenti a cura degli specialisti della Polizia Postale sull’uso consapevole della rete e dei social network, sul rispetto della privacy propria e altrui, per responsabilizzare i giovani sulle conseguenze delle proprie azioni.
Da un primo approccio sulla conoscenza delle reti e dei dispositivi di connettività (come creare un account, password e codici di sicurezza) si è poi passati a parlare delle potenzialità comunicative del web e della community online, da utilizzare, però, in sicurezza e senza correre rischi.
Cyberbullismo, cybermolestie, sexting e sicurezza informatica gli argomenti che hanno coinvolto maggiormente la platea e da cui sono scaturiti importanti spunti di riflessione e confronto.
Se è in rete, infatti, che si esprime la personalità dei ragazzi e si svolgono gran parte delle loro relazioni, la rete è anche l’ambiente virtuale in cui questi ultimi possono trovarsi in pericolo o possono diventare essi stessi un pericolo, commettendo una serie di reati online. I ragazzi sono stati inoltre sensibilizzati sull’amplificata potenzialità aggressiva delle condotte tenute nel web, rispetto a quelle tenute vis a vis.
Si è parlato infine delle caratteristiche di diffusività, offensività ed inconsapevolezza del cyberbullismo, rispetto al bullismo, che di questo è l’evoluzione telematica.