Nella mattina di giovedì 28 gennaio, la squadra investigativa del Commissariato Porta Genova ha arrestato due cittadini cinesi con l’accusa di detenzione a fine di spaccio di shaboo, una sostanza stupefacente sintetica particolarmente potente e pericolosa.
Le indagini del Commissariato sono iniziate diversi mesi fa’ ed hanno consentito di individuare un soggetto che, viaggiando in treno dalla Toscana, rifornisce il mercato milanese avvalendosi dell’appoggio logistico di un altro cittadino cinese, residente in via Manaresi a Milano.
Attendendo il momento più propizio, gli agenti hanno fatto rapidamente accesso nell’appartamento abitato da Z.F., ventinovenne cinese, pluripregiudicato per spaccio di shaboo, già precedentemente denunciato dagli agenti del Commissariato Porta Genova.
All’interno dell’appartamento i poliziotti hanno trovato la compagna dell’uomo, una cittadina italiana che nell’occasione ha trovato il coraggio anche di denunciare l’uomo per maltrattamenti subiti nel corso degli ultimi mesi, nel corso dei quali l’ha ripetutamente picchiata ed obbligata ad assumere sostanze stupefacenti contro la sua volontà, nonché un altro cittadino cinese, C.H. anche lui ventinovenne e pregiudicato per spaccio di stupefacenti, residente in provincia di Prato.
Durante la perquisizione dell’appartamento, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una ingente quantità di shaboo, la cui singola dose, in ragione della efficacia drogante del principio attivo, ammonta a 0,1 grammi.
Occultati in varie parti della casa e in uno zaino con “pacchetti” da circa 20 grammi già pronti per essere smerciati, sono stati sequestrati circa 200 grammi di shaboo, che sul mercato avrebbero fruttato circa 30mila euro agli spacciatori.
Inoltre, gli agenti di Porta Genova hanno trovato il cittadino cinese proveniente dalla Toscana in possesso di oltre 1300 euro in contanti, indubbiamente provento dell’attività di spaccio in considerazione del fatto che lo stesso risulta essere da tempo disoccupato e privo di qualsiasi reddito.
Gli investigatori hanno ricostruito la situazione anche raccogliendo testimonianze dei vicini di casa dei cinesi, i quali confermavano sia un andirivieni di cittadini stranieri, soprattutto filippini presso l’appartamento perquisito, nonché le frequenti liti ed urla tra Z.F. e la sua compagna. Per l’uomo quindi si è aperto anche un procedimento penale con l’accusa di maltrattamenti.