La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 rapinatori, prevalentemente risiedenti nei campi nomadi di via Martirano e di via della Chiesa Rossa.
I rapinatori, attualmente domiciliati nelle provincie di Milano, Pavia e Bergamo, sono stati raggiunti dalle ordinanze emesse rispettivamente dal Tribunale di Milano – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, Dr.ssa Natalia Imarisio, su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, Proc. Aggiunto dr.ssa Laura PEDIO e Sost. Proc. dott.ssa Maria Cristina RIA, nonché, nei confronti di uno degli indagati, minore all’epoca dei fatti, dal Tribunale per i Minorenni di Milano – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, Dr.ssa Marilena Chessa, su richiesta del Procuratore Capo dott. Ciro CASCONE e del Sost. Proc. dott.ssa Luisa RUSSO
Si tratta di soggetti di etnia rom, tutti indagati nell’ambito di un’indagine intrapresa a seguito di una violentissima rapina commessa in località Rho (MI) nel mese di dicembre 2019 in danno di due gioiellieri di origine fiorentina che avevano preso parte alla manifestazione “Artigiano in Fiera”.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Milano, hanno consentito di ricostruire l’esistenza e operatività di un gruppo criminale dedito alla commissione di numerose e violentissime rapine di auto di lusso di grossa cilindrata spesso utilizzate per la commissione di altre rapine in danno di rappresentanti orafi, nonché per perpetrare assalti agli sportelli Bancomat di diversi istituti bancari dell’hinterland milanese, ricorrendo alla tecnica dell’esplosione con acetilene.
C.B., nato a Milano nel ‘95, e R.S., nato a Milano nel ‘75, suo complice, il primo residente presso il campo nomadi di via della Chiesa Rossa e il secondo domiciliato presso il campo nomadi di via Martirano 71 a (MI), sebbene sottoposto alla misura dell’Affidamento in Prova alla Comunità terapeutica a Pianello Val Tidone (PC); entrambi pianificavano e partecipavano in prima persona all’esecuzione dei colpi.
V.E.S., nato a Milano nel 2001, figlio di R.S., perfettamente inserito nel contesto criminale ed assoldato per i violenti attacchi agli sportelli bancomat degli istituti bancari;
A.L., nato a Milano nel ‘88, esecutore materiale delle rapine delle auto di lusso avvalendosi della complicità dei due giovani F.A., classe 2001 e D.S. classe 2002 che agivano sotto le rigide direttive del primo che, per incutere timore nei confronti delle vittime, sfoderava la sua imponente stazza fisica.
Dei 6 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, R.S. si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.