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Milano, 1.100 kg di hashish: la Polizia di Stato esegue un’ordinanza nei confronti di 6 persone.

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La Polizia di Stato e i Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, questa mattina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, a carico di 6 persone (4 custodie cautelari in carcere, 1 arresto domiciliare e 1 obbligo di dimora) di nazionalità italiana indagate per traffico internazionale di hashish.

L’hashish, proveniente dal Marocco, veniva stoccato a Milano e successivamente commercializzato in tutto il Centro - Nord del Paese.  

La Squadra Mobile di Milano e il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Savona hanno disarticolato il gruppo criminale che si occupava della importazione e della successiva distribuzione.

Le due attività investigative, confluite in un unico procedimento penale coordinato dalla Procura della Repubblica di Milano - DDA, con la collaborazione della Procura della Repubblica di Savona hanno consentito la ricostruzione dei fatti.

 A seguito di indagini, il 24 settembre del 2018, gli agenti della VII^ sez. Antidroga della Squadra Mobile di Milano hanno arrestato un cittadino italiano in flagranza di reato, perché trovato in possesso di 1.100 kg. di hashish e 540 gr. di cocaina all’interno di un box in una autorimessa sotterranea tra via Padova e Via Palmanova.

La sostanza stupefacente era stata occultata in un’intercapedine costruita a hoc a ridosso della parete situata nel fondo del box. Ancora nuovo e imballato fu trovato anche un dispositivo satellitare radar per imbarcazioni marca Garmin.

Contestualmente a tale sequestro la Compagnia dei Carabinieri di Savona stava eseguendo un’attività investigativa nei confronti di un soggetto appartenente ad un gruppo criminale che aveva organizzato un’importazione di un ingente quantitativo di hashish dal Marocco all’Italia, a mezzo di uno yacht denominato «Elizabeth G.», battente bandiera Olandese e ormeggiato al porto di Varazze (SV), all’interno del quale era stato creato un vano artigianale.

Da queste indagini, che hanno trovato riscontro nella attività precedentemente svolta dalla Squadra Mobile, è stato costruito un quadro indiziario nei confronti di alcuni soggetti appartenenti al gruppo criminale ed è stato ricostruito l’iter del viaggio finalizzato all’importazione avvenuta agli inizi del mese di settembre.

Il gruppo di trafficanti aveva la sua base operativa nell’hinterland di Milano; era capeggiato due personaggi di rilievo, gravati da precedenti penali specifici, i quali avevano organizzato e finanziato l’importazione dell’Hashish dal Marocco, avvalendosi di un corriere per il trasporto marittimo e di altri soggetti deputati al trasporto terrestre dalle coste liguri al territorio milanese e allo stoccaggio all’interno di box con vani artefatti creati tra la parete ed un muro artificiale.

I due capi del gruppo criminale erano, inoltre, emersi anche da un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Bologna, coordinata dalla DDA della Procura di Bologna, tra il 2012 e il 2014, culminata proprio verso la fine del mese di settembre 2018 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico degli stessi e di altri soggetti ritenuti appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, con modalità identiche a quelle ricostruite per l’importazione del carico sequestrato il 24 settembre 2018. 

L’acquisizione degli atti di quel procedimento, unitamente ad alcuni dati acquisiti nel corso dell’esecuzioni di quelle misure cautelari, hanno costituito un’ulteriore prova a carico degli indagati.

Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari sono state eseguite una serie di perquisizioni delegate dall’A.G. nei confronti dei destinatari e di altri soggetti indiziati di appartenere all’organizzazione.

 


17/10/2019

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