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Questura di Milano: gli Agenti del Commissariato Villa San Giovanni e dell’Ufficio Prevenzione Generale arrestano 3 albanesi per droga in zona Via Padova

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Oggetti sequestrati

Il Commissariato Villa San Giovanni d’intesa e con il supporto dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Milano, nell’ambito delle attività di controllo del territorio nell’area di competenza previste dal “Progetto Penelope,”  ha disposto  moduli di controllo – che si ripetono più volte nel corso della settimana – che si  sviluppano nelle ore pomeridiane e serali, lungo le strade più importanti ( Via Padova e Viale Monza) senza tralasciare le vie più interne ( Via Arquà , Via Clitumno, Via Cavezzali). Nell’ambito dei predetti servizi, personale dipendente  del Commissariato unitamente alla 7^ sezione investigativa dell’UPGSP, avuta notizia da alcuni cittadini di un certo andirivieni in un appartamento del 6° piano di Via Cavezzali 11, all’interno del quale potevano essere celate delle armi e della sostanza stupefacente, nella prima mattina di giovedì 1 febbraio c.a , ha effettuato una perquisizione ai sensi dell’art. 41 T.U.L.P.S.  All’interno dello stesso si identificavano tre soggetti albanesi clandestini due con Passaporto e uno senza passaporto LAKO Nertil (‘91 Albania) BILALI Elvis (’89 Albania) e FEJEZULLAU Florentinos (‘91 Albania) , ma privi di regolare titolo di soggiorno, e due cani di razza Pitbull. Il particolare dei cani era stato segnalato da alcuni condomini come appartenere a persone che erano da attenzionare e comunque gli unici cani presenti al 6° piano. Il personale dipendente chiedeva dapprima di allontanare i cani dalla loro presenza e, dopo essersi qualificati e spiegate le ragioni, effettuavano la perquisizione. L’atto ha dato esito positivo in considerazione del fatto che all’interno di diversi ripiani/spazi di alcuni mobili a parete, sono stati rinvenuti numerosi apparecchi elettronici, tra cui telefoni cellulari, pc, fotocamere nonché alcuni orologi presumibilmente di pregio, primo da tutti un Rolex del modello GMT-MASTER.

            Chiesta contezza in merito al predetto materiale, uno di loro riferiva che  erano esclusivamente  doni lasciati da alcuni amici che nel corso degli anni erano passati a trovarlo nella capitale meneghina. Intanto gli agenti davano avvio ad un Iphone 6S rilevando nello stesso una suoneria tipica di un telefono per il quale è stata avviata l’applicazione “Trova il mio I phone” deducendo che la sua provenienza potesse essere illecita. Gli operanti chiedevano anche informazioni in merito ad un appartamento vicino di cui alcuni condomini avevano osservato nel tempo un continuo movimento di persone. I predetti riferivano che non sapevano nulla dell’appartamento n. 615 né tantomeno dei dimoranti.

            In virtù del fatto che i meandri dello stabile di via Cavezzali, 11 offrono una miriade di nascondigli in cui celare le chiavi degli appartamenti utilizzati per compiere reati, tenuto conto che gli operanti avevano la necessità di appurare se effettivamente i tre nascondessero armi, gli agenti decidevano di accedere nell’appartamento vicino – disabitato – e di effettuare un’altra perquisizione ai sensi dell’art. 41 T.U.L.P.S.

            Il monolocale oggetto di perquisizione, presentava un pavimento ricoperto da un miscuglio di escrementi animali e mangime/croccantini per cani, gli stessi croccantini presenti nell’appartamento perquisito precedentemente. Questo elemento ha rappresentato il collegamento che ha consentito l’arresto dei tre soggetti di cui sopra. L’atto ha infatti dato esito positivo poiché, su un piccolo mobile collocato in prossimità della finestra, sono stati rinvenuti due piatti in simil porcellana di colore bianco all’interno dei quali erano presenti tracce di sostanza polverosa di colore bianca, dalle caratteristiche organolettiche ed olfattive della Cocaina. Inoltre, nel corso della perquisizione, all’interno di un piccolo spazio congelatore posto all’interno di un frigorifero collocato sotto al “lavello” della cucina, sono stati rinvenuti 4 (quattro) involucri costituiti da cellophane all’interno dei quali era contenuta la medesima sostanza rinvenuta nei piatti, per un peso lordo totale complessivo di gr. 370,20 (trecentosettanta/20grammi)1.

            Intanto il telefono sul quale era stata attivata la App Trova il mio Iphone, durante la stesura degli atti, iniziava a suonare poiché il titolare dello stesso, avendo ricevuto il messaggio che il suo apparecchio era acceso, aveva subito provato a telefonare e così capiva che il telefono, il cui  furto con strappo subito aveva denunciato in data 31.01.2018,  era stato ritrovato. Su disposizione del P.M. di turno, si provvedeva a restituire il telefono al legittimo proprietario presso gli Uffici del Commissariato.


03/02/2018

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