Nell’ambito dell’attività di monitoraggio dei soggetti socialmente pericolosi, svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Milano, sono state individuate due situazioni ad elevato rischio di degenerazione criminale per le quali è stata applicata – su proposta del Questore di Milano – la Sorveglianza Speciale di P.S. con prescrizioni specifiche a tutela di alcune vittime di maltrattamenti in famiglia e stalking.
Le prime misure sono scattate per un italiano di 62 anni che per anni ha maltrattato la moglie con aggressioni verbali, insulti ed altre vessazioni a cui si è aggiunto, nel tempo, l’uso della violenza fisica, anche finalizzata ad ottenere rapporti sessuali, costringendo la donna ad allontanarsi dalla casa familiare, chiedendo rifugio a parenti ed amici per salvaguardare la propria incolumità.
Dopo essere stato condannato per maltrattamenti in famiglia nel 2019, l’uomo si è dimostrato ancora più rancoroso nei confronti della donna, iniziando una vera e propria campagna persecutoria nei suoi confronti, seguendola al supermercato ed inviando messaggi intimidatori a lei e ai figli, come ad esempio “io non morirò nel letto”.
Inoltre l’uomo ha realizzato atti persecutori anche nei confronti delle persone che hanno testimoniato in giudizio sulle sue violenze, ritenuti responsabili della sua condanna, ed in particolare nei confronti di alcuni ex vicini di casa: in un’occasione, l’uomo, nel pieno della notte, ha conficcato uno stuzzicadenti nella pulsantiera del citofono per farlo suonare di continuo, ed ha affisso sui muri esterni dell’abitazione alcune copie dei verbali di testimonianza da loro rese nel processo.
Il secondo soggetto è anche lui italiano, 41enne, disoccupato, che nel corso degli anni si è reso autore di prevaricazioni e violenze indistintamente rivolte verso ogni persona con la quale ha intrattenuto rapporti affettivi e familiari, tra cui, da ultimo, gli anziani genitori, continuamente minacciati di morte al fine di poter estorcere loro denaro.
L’uomo pretendeva dai genitori almeno 50/100 auro al giorno, con frasi del tipo “entro le 20 vieni e portami i soldi a casa”; innanzi ad eventuali rifiuti, l’uomo reagiva con violenza: in un’occasione ha frantumato i vetri di una veranda, costringendo gli anziani genitori a vivere barricati in casa.
In passato il soggetto in questione ha maltrattato l’ex compagna ed i figli minorenni, arrivando a cagionare ad uno di loro, che all’epoca aveva solo sei anni, un’importante lesione del cavo orale con un calcio sulla bocca per “dargli una lezione”.
Ha inoltre aggredito, insultato e minacciato in diverse occasioni le maestre del figlio minore all’interno della struttura educativa ed in presenza di tutti gli altri bambini presenti nell’asilo.
Per entrambi i soggetti, caratterizzati da una radicata propensione alla violenza, è scattata l’applicazione della Sorveglianza Speciale, misura di prevenzione che, oltre a consentire un loro maggiore controllo da parte degli organi di Pubblica Sicurezza, proibisce loro di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle vittime, dovendo mantenersi ad almeno un chilometro di distanza dalle stesse, subendo l’arresto in caso di violazione.
Inoltre, entrambi questi soggetti sono stati instradati verso un percorso di recupero psicologico ( c.d. ingiunzione trattamentale) finalizzato a far prendere loro coscienza del disvalore sociale delle condotte: si tratta di una strategia di intervento ormai sperimentata da diversi anni anche nei confronti dei destinatari dell’ammonimento del Questore nell’ambito del Protocollo Zeus, con brillanti risultati in termini di riduzione delle recidive.
Queste misure si rivolgono non solo alle vittime, ma anche agli autori delle violenze e guardano al futuro, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di ulteriori e più gravi reati, evitando che le violenze domestiche possano degenerare in più gravi fatti di sangue.