Su esecuzione di ordinanza di applicazione misura cautelare in carcere, gli agenti della Squadra mobile arrestano madre e figlio
Nella prima mattinata odierna, gli agenti la Squadra Mobile hanno dato esecuzione ad una Ordinanza di Applicazione Misura Cautelare in Carcere, emessa dalla Sezione del GIP presso il Tribunale di Messina, nei confronti di un uomo messinese di anni 43 e di una donna messinese di anni 62, entrambi incensurati, poiché ritenuti responsabili dei reati, in concorso, di ricettazione e detenzione illegale di armi comuni da sparo e numeroso munizionamento, un ordigno esplosivo artigianale, noto come I. E. D. (Improvised Esplosive Device), n°1 cartuccia da guerra con proiettile esplosivo tracciante, due fucili di allestimento belga cal.32 Gauge con matricole abrase, kg 15,105 di polvere da sparo, calci, canne e blocchi otturatori, parti di fucili e carabine.
In particolare, il 6 luglio 2010, gli agenti della Squadra Mobile, nel corso di un servizio di repressione dei reati contro il patrimonio, eseguivano una perquisizione nell'abitazione dell'uomo, estesa ad un garage di pertinenza ove, oltre al rinvenimento delle armi e del materiale balistico indicato, si accertava la presenza di un vero e proprio laboratorio di un'armeria "fai da te" dotato di tutta l'attrezzatura e i macchinari idonei per ricaricare e confezionare cartucce di vario tipo, modificare e assemblare artigianalmente canne da fucile.
Quanto rinvenuto veniva sequestrato e l'A.G. disponeva gli accertamenti tecnici che consentivano di verificare la clandestinità di due fucili e la potenzialità dell'ordigno esplosivo artigianale che, se fosse esploso, avrebbe provocato danni a cose e persone.
Alla luce delle risultanze tecniche, il GIP, su richiesta della locale Procura della Repubblica, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico sia del detentore, che della madre, proprietaria del sito dove erano custodite le armi.