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Anziani rapinati. La Polizia incastra e arresta i responsabili

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Vittime tampinate fin sotto casa e depredate delle pensioni

Catanesi, 45, 52 e 56 anni, annoverano tutti numerosi precedenti penali. Sono stati arrestati stamani all'alba dagli agenti della Squadra Mobile coadiuvati dai colleghi della Squadra Mobile di Catania. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina, lesioni e furto con strappo.

Le vittime, tante, se le sceglievano con cura, per lo più anziane e quindi più deboli. Prese di mira all'interno degli uffici postali o delle banche dove ritiravano la pensione, seguite fin sotto casa e rapinate dell'intera somma prelevata.

Anziani certi di aver riposto la pensione al riparo da sguardi indiscreti all'interno degli istituti bancari o postali. Chi nel borsello, chi nella tasca del cappotto o dei pantaloni, magari tra la biancheria intima. Raggiunti e sorpresi nell'androne di casa, o sotto lo studio del medico dove avevano appuntamento, non avevano scampo perché il delinquente, o i delinquenti, sapevano bene dove andare a cercare. Se si trattava di una borsa era facile. Bastava tirarla via, magari strattonando e spingendo a terra la vittima. Se il denaro era invece nascosto negli indumenti, arrivavano a tappare la bocca al malcapitato e ad immobilizzarlo, senza esitare a rovistare nelle tasche o, addirittura, a strappare via gli indumenti.

All'identità dei tre rapinatori arrestati oggi e soprattutto alle responsabilità degli stessi nei numerosi episodi addebitati, si è arrivati grazie al lavoro certosino della Squadra Mobile che, partendo da un singolo episodio di rapina, quello del 5 maggio 2014, quando due degli odierni arrestati, furono sorpresi in flagranza insieme ad un terzo complice, ha ricostruito il modus agendi dei malviventi.

La dinamica infatti era sempre la stessa: figura chiave era chi si mischiava agli utenti in coda all'interno degli uffici. Oggi a Contesse, domani a Giostra. I malviventi in trasferta da Catania, variavano zona ed uffici di volta in volta per non essere riconosciuti. Selezionata la vittima e visto dove aveva nascosto il denaro, bastava seguirla ed aspettare il momento più propizio. Si interveniva da soli o in più. Poi c'era il complice pronto a partire o a permettere la fuga ai compari.

Gli agenti hanno visionato centinaia di immagini registrate all'interno di banche e uffici postali. Traffico telefonico e testimonianze hanno completato il quadro d'insieme permettendo l'emissione dell'ordinanza e l'arresto.


28/10/2015
(modificato il 29/10/2015)

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