Quattro persone in carcere, una agli arresti domiciliari
Nelle prime ore di stamani, gli agenti della Squadra Mobile, a seguito di intensa attività d'indagine, hanno arrestato un messinese di anni 56, con precedenti di Polizia; un messinese di anni 33, con precedenti di polizia; un pregiudicato messinese di anni 61, in atto sorvegliato speciale di P.S., un messinese di anni 50 con precedenti di polizia; un pregiudicato messinese di anni 40; tutti ritenuti responsabili a vario titolo responsabili dei reati di usura e tentata estorsione.
Gli arrestati sono stati tutti tradotti presso il carcere di Messina Gazzi ad eccezione de pregiudicato quarantenne, sottoposto agli arresti domiciliari, a seguito di ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P presso il Tribunale di Messina, su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina.
L'attività investigativa scaturisce dal tentato suicidio di un artigiano, sopraffatto da un'insostenibile situazione debitoria, che veniva rinvenuto, privo di sensi, a bordo della sua autovettura, dopo avere ingerito dei farmaci.
A seguito di quella circostanza, gli agenti della Squadra Mobile riuscivano a conquistare la fiducia dell'uomo, che quindi confidava agli stessi di essere finito nella morsa degli usurai, i quali non avevano esitato a ricorrere alla violenza ed a gravi minacce per conseguire il loro profitto illecito.
Le indagini svolte hanno consentito di accertare che gli arrestati, avevano preteso il versamento dei ratei con interessi che oscillavano dal 304,48% al 608.33 %, evocando con fare minaccioso il coinvolgimento di terze persone ed affermando che i soldi erano stati prestati dalle mogli dei carcerati. Infatti, a fronte di un prestito totale di circa € 58.000,00 l'artigiano aveva versato solo a titolo di interessi circa € 55.000,00.
Due degli arrestati avevano, inoltre, preteso che la vittima consegnasse loro il certificato di proprietà di una autovettura a garanzia del ristoro del debito.
Le condotte usurarie e vessatorie si sono attuate anche attraverso la pretesa di sottoscrizione di moduli Cid relativi a incidenti stradali, con inevitabile pregiudizio per la stessa vittima che ha visto lievitare il premio assicurativo.
Inoltre, nel corso dell'attività, uno degli arrestati, dopo un incontro con la vittima, a seguito di un controllo, è stato trovato in possesso di una mazza di legno e, pertanto, denunciato per porto abusivo di arma.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati assegni, documentazione varia nonché la somma in contanti di €16.000,00.