Eseguito, inoltre, ordine di carcerazione per tentata estorsione e ricettazione a carico di affiliato clan Laudani
Alle prime ore del mattino, gli agenti del Commissariato di P.S. di Taormina hanno tratto in arresto un quarantasettenne, latitante da anni, ritenuto responsabile di appartenere ad una associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti di tipo cocaina.
L'uomo, che si era nascosto in Belgio, si è recato nella città di Taormina per una breve vacanza in compagnia della moglie, convinto di riuscire ad eludere i controlli della Polizia nascondendosi fra i numerosi turisti che affollano in questi giorni la città.
Alle prime ore del mattino, individuatolo in una zona di Taormina nei pressi della riviera balneare di Mazzarò, ospite di una struttura alberghiera, gli agenti della Polizia di Stato hanno precluso ogni via di fuga e lo hanno sorpreso all'interno di una camera d'albergo con la moglie. Messo di fronte alle proprie responsabilità, non ha opposto alcuna resistenza e si è fatto arrestare.
A conclusione delle formalità di rito, è stato trasferito presso la casa circondariale di Messina Gazzi.
Il quarantasettenne era stato tratto in arresto a Genova nel 2002 unitamente ad altri 2 componenti dell'organizzazione criminale mentre stavano trasportando un quantitativo di sostanza stupefacente dall'Italia al Belgio.
Inoltre, il Commissariato di Taormina, supportato dalla Squadra Mobile di Catania, ha arrestato, in San Giovanni La Punta (CT), un giovane classe 1993, in esecuzione dell'ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Messina, perché condannato alla pena definitiva di anni 4 e giorni 15 di reclusione.
Il giovane è ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più estorsioni, al fine di favorire l'associazione mafiosa clan Laudani.
Nella primavera del 2009, il diciannovenne, all'epoca dei fatti ancora minorenne, unitamente ad altri tre componenti dell'organizzazione criminale, tutti tratti in arresto, si era recato presso una nota struttura alberghiera di Letojanni, esigendo il pagamento di una tangente mensile da parte dei titolari.
Lo stesso Commissariato di Taormina avviò serrata e certosina attività d'indagine, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Messina, resa possibile grazie anche alla fattiva collaborazione dei gestori della struttura, che nonostante le intimidazioni (furono ritrovate alcune bottiglie incendiarie), denunciarono l'accaduto fornendo indicazioni circa le modalità messe in atto dai malviventi.
I frutti dell'indagine non tardarono ad arrivare grazie alla professionalità del personale ed al dispiegamento di forze impiegate per la risoluzione del caso. Nel giro di poche settimane furono individuati gli autori dell'organizzazione criminale, tutti di Catania, ed assicurati alla giustizia.
L'operazione suscitò molto scalpore a Letojanni e nelle comunità limitrofe. Ad affiancare l'imprenditore taglieggiato è intervenuta l'associazione antiracket con il presidente Scandurra ed il responsabile della sezione di Giardini Moschella, i quali fecero sentire il loro sostegno nella battaglia intrapresa dall'esercente, costruendo un ponte di collaborazione con la Polizia di Stato.
L'arrestato è stato associato presso l'Istituto Penitenziario Minorile di Bicocca a Catania a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.