Usura il reato contestato
Lo scorso 28 luglio, gli agenti della Squadra Mobile avevano arrestato per il reato di usura ed estorsione un trentanovenne messinese, pregiudicato.
L'uomo era stato arrestato in flagranza con ancora addosso gli oggetti in oro che la vittima gli aveva poco prima consegnato come pagamento di un'ulteriore rata per un prestito iniziale di 5.000 euro, già precedentemente saldato.
I monili in oro erano l'ennesima tranche a titolo d'interesse pagata dalla vittima dopo averne sborsate tante altre in denaro contante.
Da attività d'indagine sviluppata dalla Squadra Mobile in seguito all'arresto è emerso che figura chiave e tramite tra la vittima e l'usuraio era un altro messinese di 47 anni originario di Ucria che, spacciandosi per amico della vittima, le aveva suggerito di rivolgersi all'usuraio per far fronte ai problemi economici. Aveva poi nel corso dei mesi collaborato con l'estortore per riuscire ad ottenere quanto più denaro dall'ignara vittima approfittando della fiducia che quest'ultima aveva in lui riposto.
E' emerso altresì che con ripetute telefonate ed appostamenti sotto casa aveva instillato nella vittima la paura per il possibile intervento di pericolosi individui in caso di mancato pagamento creando uno stato di panico tale da spingerla a pagare ulteriori somme.
Le indagini effettuate dagli investigatori della locale Squadra Mobile hanno confermato l'attività usuraia messa in atto dai due e le rispettive responsabilità. Lo scorso 7 dicembre il quarantasettenne originario di Ucria, complice ed estortore anch'egli, è stato arrestato a seguito dell'esecuzione della misura cautelare per i reati di usura ed estorsione con provvedimento del GIP, su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura presso il Tribunale di Messina.