L'arrestato, appartenente ad una nota consorteria mafiosa, imponeva il pizzo ad una societa di costruzione
Nella nottata odierna, la Squadra Mobile, con l'ausilio di personale del Commissariato di S.Agata Militello, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di TESTA CAMILLO Bartolomeo catanese di anni 44 residente a Capizzi (ME). L'ordinanza è stata emessa, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, a seguito delle attività di indagine condotte dalla Squadra Mobile nei confronti del predetto, ritenuto responsabile in concorso dei reati di cui agli articoli 81, 110, 629 in relazione all'art. 628 del codice penale ed art. 7 d.l. 13/05/1991 n. 152 e 7 L. 575/65.
Infatti, il TESTA con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, consistite nel prospettare ad una società di costruzione la possibilità di incorrere in problemi sul cantiere relativo ai lavori di consolidamento stradale e reggimentazione delle acque della strada di collegamento tra Capizzi e Cerami, costringeva il titolare della predetta ditta edile ad erogargli una somma di denaro di circa 26.000,00 euro a titolo di "pizzo". Inoltre, l'odierno arrestato obbligava la vittima ad estromettere dalla realizzazione delle opere altra ditta e ad avvalersi, per l'esecuzione dei lavori, di mezzi di proprietà e nella disponibilità dello stesso nonchè di acquistare i necessari materiali (pietra e calcestruzzo) da una ditta vicino alla sua consorteria mafiosa.
Tali condotte, verificatesi nel 2004, sono risultate connotate dall'aggravante di averle commesse avvalendosi della capacità di intimidazione derivante dalla notoria appartenenza a "Cosa Nostra" gelese e comunque con modalità tipicamente mafiose. Il TESTA, titolare di una impresa artigiana nel settore edile, era già stato tratto in arresto nel 1995 per associazione a delinquere, truffa e falso dal Commissariato di S. Agata Militello. Successivamente, veniva arrestato nell'ambito della c.d. "Operazione Montagna" e, dopo la scarcerazione avvenuta nel marzo del 2011, era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.