La Polizia di Stato denuncia due truffatori a Sant’Agata di Militello
I tempi sono difficili ma non tutti sono disposti a rinunciare ad una piacevole e lauta cena in un locale. Magari, è più comodo rinunciare … a pagarla.
Capita così che una distinta coppia di signori si accomodi in un bel ristorante, richiedendo il tavolo più vicino alla porta, col pretesto di raggiungere agevolmente l'esterno per fumare una sigaretta, tra una pietanza e l'altra. L'uomo e la donna ordinano del prelibato pesce, del pregiato vino e tirano tardi, di portata in portata. Alla fine dell'abbondante cena, però, in luogo dei rituali desserts e caffè, i due chiedono una conclusiva … frittura di pesce. Il cameriere trattiene un'istintiva smorfia di stupore e, molto professionalmente, ritorna in cucina per esaudire il capriccio di quelli che sono ormai rimasti gli ultimi clienti della serata. Nell'attesa, gli ospiti escono per fumare l'ennesima sigaretta, lasciando al tavolo una carpetta di apparenti documenti ed uno striminzito maglioncino. In realtà, fuggono dal locale senza pagare il prezzo di una cena memorabile. Soprattutto per il ristoratore.
Quest'apparente pièce teatrale è in realtà andata in scena molte volte nelle ultime settimane (forse decine), in locali di ristorazione situati in diversi comuni del litorale nebroideo.
La sera di martedì 8 novembre, i due consumati attori hanno infine replicato anche a Sant'Agata di Militello, dove però sono stati anticipati e traditi dalla loro fama.
Gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza della città li hanno infatti sorpresi sul fatto, condotti in ufficio e denunciati alla Procura della Repubblica di Patti per il delitto di truffa.
Poiché, alla stregua dei risultati delle prime attività investigative, si ha motivo di ritenere che gli episodi siano stati moltissimi, consumati in svariati locali della provincia, la Polizia di Stato invita chiunque fosse rimasto vittima di analoghi eventi a volerlo segnalare al Commissariato P.S. di Sant'Agata di Militello.
