Nel mirino degli estorsori la gestione di una comunità alloggio per anziani
Nelle prime ore di stamani, la Squadra Mobile ha fatto scattare le manette per due messinesi, uno dei quali appartenente ad una nota famiglia mafiosa.
Entrambi sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'A.G. per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Nel mirino dei due estorsori una comunità alloggio messinese per anziani gestita e creata da tre soci paritari uno dei quali è la vittima designata dai malviventi, sottoposta a minacce, intimidazioni e richieste estorsive.
Un canovaccio noto quello utilizzato dai due rei, con modalità di stampo mafioso, ma con un obiettivo differente ed inusuale: l'estromissione dalla gestione della casa di cura del socio indesiderato e l'immediata sostituzione con un familiare di uno dei due arrestati.
L'arrivo di una cospicua somma a fondo perduto ammontante a 120.000 euro, erogata dalla Regione nelle casse della casa di cura avrebbe ulteriormente motivato i due estorsori e spinto ad aumentare le pressioni sulla vittima.
Le pressioni erano iniziate al principio del 2011 ed erano culminate ai primi di luglio con la sottoscrizione, sotto minaccia, di un accordo privato con il quale il socio paritario oggetto dell'estorsione rinunciava "spontaneamente" alla quota della casa di cura dimettendosi.
Nel corso delle operazioni di cattura gli investigatori della Squadra Mobile hanno effettuato diverse perquisizioni, anche presso lo studio del commercialista che cura la parte contabile della casa alloggio. Tali perquisizioni hanno permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro la documentazione relativa l'assetto societario e l'hardware il cui contenuto è al vaglio degli investigatori.