Arrestato dalla Polizia dopo 4 mesi di latitanza
Gli agenti della Questura di Messina e del Commissariato P.S. di Capo d'Orlando, nella mattinata di ieri 28 ottobre, hanno proceduto all'arresto del bancario latitante Fabrizio Ingemi, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Patti (ME) nel giugno scorso.
Il trentanovenne messinese, che già dal febbraio 2010 aveva fatto perdere le proprie tracce, è accusato di aver orchestrato una truffa da quasi 6 milioni di euro, in danno di alcuni clienti della filiale Carige di Capo d'Orlando, per la quale lavorava.
La vicenda ha inizio quando, ricevute le denunce di alcuni correntisti dell'istituto di credito, gli investigatori del commissariato orlandino si mettono sulle sue tracce, scoprendo che il bancario si era dileguato, rifugiandosi probabilmente nell'isola di Lampedusa.
Intanto nel mese di giugno il G.I.P. di Patti, su richiesta del sostituto procuratore titolare delle indagini, emette a suo carico un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l'accusa di furto continuato ed aggravato e truffa.
La svolta nelle indagini è avvenuta mercoledì scorso quando le ricerche portano gli investigatori nella città di Agrigento e, nei pressi del centro storico, un poliziotto lo incontra riconoscendolo immediatamente, nonostante l'aspetto trasandato dell'uomo facesse pensare più ad un clochard che non al giovane brillante che per anni aveva frequentato la Capo d'Orlando "bene".
Il malfattore, che è stato subito bloccato ed al momento si trova ristretto presso il carcere di Gazzi, dovrà rendere conto dell'ammanco di 5 milioni e 700mila € avvenuto nel corso degli ultimi anni nella filiale Carige di Capo d'Orlando.
Sono in corso ulteriori indagini al fine di mettere a nudo la vicenda che ha portato all'arresto del bancario, ma anche alla denuncia di altre 5 persone che sono sospettate, a vario titolo, di aver preso parte alla maxi truffa che ha danneggiato più di 80 correntisti della banca Carige.
