Nel weekend appena trascorso, i poliziotti delle Volanti hanno arrestato in flagranza di reato un diciasettenne messinese trovato in possesso di circa 850 grammi di sostanze stupefacenti.
In particolare, durante la consueta attività di controllo del territorio, i poliziotti sono intervenuti per una lite in zona Villaggio CEP, ma all’interno dell’abitazione hanno subito percepito il caratteristico odore di cannabis provenire dalla stanza in uso al diciasettenne.
Su specifica domanda, il minorenne ha inizialmente dichiarato di farne uso personale consegnando una piccola quantità, circa 5 grammi di quella che, ai successivi accertamenti del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, è risultata essere marijuana.
Insospettiti dalla persistenza dell’odore, gli Agenti hanno comunicato al giovane che avrebbero provveduto a perquisire l’abitazione, ma di fronte a quelle dichiarazioni il diciasettenne ha tentato la fuga, chiudendo a chiave dall’esterno la porta di ingresso ed il cancello, nell’inutile tentativo di bloccare i poliziotti e guadagnare l’impunità.
Tuttavia, dopo un breve inseguimento a piedi, il diciassettenne è stato raggiunto ed arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente nonché denunciato per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. Su disposizione della Procura presso il Tribunale per i minorenni, il giovane è stato trasferito presso il Centro di Prima Accoglienza presso il Tribunale per i minorenni di Catania.
L’accurata perquisizione dell’appartamento, infatti, ha portato al rinvenimento di due panetti di hashish del peso complessivo di circa 145 grammi custoditi nell’armadio della camera da letto e di ulteriori 700 grammi di marijuana già suddivisi in quindici involucri di diverse dimensioni ed occultati in uno zaino e all’interno di una sacca per casco da moto. Inutile anche il tentativo di cospargere lo zaino e la sacca di caffè, probabilmente per dissimulare l’odore prodotto dalla cannabis.
Rinvenuto e sequestrato, infine, un bilancino di precisione ed altro materiale destinato al confezionamento della sostanza stupefacente, tra cui alcune bustine trasparenti riportanti il nome della specifica tipologia di marijuana che doveva essere verosimilmente smerciata sul mercato cittadino.
Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.