Coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente sono i reati contestati ad un venticinquenne messinese arrestato dai Poliziotti delle Volanti.
La perquisizione domiciliare a suo carico ha rivelato la presenza di una vera e propria serra artigianale che l’uomo aveva allestito nella veranda di casa, coprendola con un telo per nasconderla ad occhi indiscreti. L’uomo, all’interno dell’appartamento sito a Messina in zona Fondo Sterio, è stato trovato in possesso di diverse riviste specialistiche nonché ulteriori strumenti utili per la coltivazione della Cannabis, quali ventole per la corretta aereazione, termometri professionali per la misurazione della temperatura del terreno ed il PH dell’acqua, diversi concimi specifici e persino una lavagnetta nella quale appuntava le varie fasi della coltivazione.
Il controllo effettuato dai Poliziotti delle Volanti ha portato al sequestro di due imponenti piante di Cannabis interrate in vasi di grandi dimensioni, entrambe alte più di 1 metro e larghe 1,30 metri, con folte ramificazioni pronte per la fioritura.
300 grammi circa di Marijuana, sono stati, altresì, trovati all’interno dell’abitazione. Una parte, verosimilmente pronta per essere smerciata, è stata scovata in tre contenitori di vetro che il venticinquenne teneva in camera da letto. Altra sostanza dello stesso tipo, invece, è stata trovata in freezer all’interno di buste per la conservazione di alimenti. Infine, i Poliziotti hanno trovato e sottoposto a sequestro due bilancini di precisione ed altro materiale generalmente utilizzato per l’imbustamento. In totale, secondo una prima stima, l’intera sostanza rinvenuta e sequestrata possedeva complessivamente un quantitativo di principio attivo puro del tipo “Delta 9-THC” che avrebbe fruttato circa 945 dosi.
Pertanto, i Poliziotti delle Volanti, dopo aver acquisito ogni altro elemento utile alle indagini, hanno tratto in arresto il giovane messinese e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, lo hanno sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo nel corso del quale è stato convalidato l’arresto e sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.