Una madre premurosa, accondiscendente, presente sempre e comunque nonostante costretta a trasferirsi in altra abitazione per curare il marito malato terminale.
Ogni giorno era solita recarsi presso l’abitazione del figlio per rassettare e preparare il pranzo e da qualche tempo ormai ogni giorno era costretta a subire aggressioni tanto fisiche quanto verbali il cui movente era l’opporsi alle continue richieste di denaro.
E poi la paura sempre più crescente per la propria incolumità, perché la rabbia non si placa ma aumenta e da qui la decisione di chiedere aiuto e l’intervento dei poliziotti delle Volanti della Questura di Messina, che la trovano in lacrime su strada ed ai quali racconta tutta la violenza subita, gli oggetti tirati contro, da ultimo gli strattonamenti, gli spintonamenti, le offese, le umiliazioni.
Gli operatori la tranquillizzano ed entrano in casa dove l’uomo in evidente stato di agitazione nonostante la loro presenza non risparmia di inveire contro la madre.
Lo arrestano e dietro disposizione dell’A.G. competente lo conducono presso la casa circondariale di Gazzi in attesa di giudizio.