Al vaglio dell'Autorità giudiziaria inoltre la posizione di due minori individuati come gli autori delle telefonate anonime alla vittima.
Una importante attività di indagine è stata portata a termine nei giorni scorsi, dagli investigatori del settore Anticrimine del
locale Commissariato, diretto dal Commissario Capo Albano.
Ad essere ricostruiti con minuzia e precisione, sono stati i fatti esposti in denuncia da una signora del luogo, ripetutamente oltraggiata nel suo
pudore da vere e proprie molestie a sfondo sessuale compiute dai denunciati attraverso l'insano ed inadeguato utilizzo di noti social
networks.
I fatti: a metà del mese di gennaio c.a., si presentava in ufficio per presentare denuncia una donna di Pisticci che riferiva di un forte
stato di inquietudine dovuto ad una serie di episodi che ne avevano minato la tranquillità.
In particolare la denunciante raccontava che da un pò di tempo, qualcuno aveva iniziato a vessarla con telefonate anonime e immagini a
sfondo sessuale inviate sul proprio cellulare. Ed infatti, in una circostanza, giungeva sulla sua pagina Facebook una foto riproducente un organo
sessuale maschile ed un messaggio da parte di uno sconosciuto che le domandava se quanto inviato rispondesse ai suoi gusti. L'ignoto interlocutore
aveva approfittato di amicizie in comune su facebook per comunicare con la vittima. Inoltre, a poca distanza di tempo, un'altra foto volgare era
inviata alla donna, questa volta tramite il sito di messaggeria istantanea denominato WhatsApp. Si trattava di una donna in abiti succinti intenta
nel praticare sesso orale. Tutto ulteriormente appesantito da telefonate anonime, diversi squilli e conversazioni telefoniche durante le quali gli
aguzzini rimanevano volutamente in silenzio dinanzi alle accorate richieste della denunciante di farsi riconoscere.
I ripetuti episodi descritti determinavano sconforto e avvilimento nella donna, sempre più atterrita dallo sconvolgimento della propria vita
privata arrivando persino ad avere paura di uscire di casa, essendo del tutto venuta meno la sua tranquillità personale. Tra gli altri
pensieri, si era fatto largo sempre più, quello di essere costantemente osservata e pedinata. Uno stato di angoscia che non poteva
più essere sottaciuto.
Da qui la decisione della signora di rivolgersi alla Polizia di Stato cui faceva pervenire una convinta e fiduciosa richiesta di aiuto. Aspettative
e speranze non disattese.
Infatti, dopo la dettagliata denuncia, venivano svolti precisi accertamenti da parte del personale dell'Anticrimine del Commissariato che, muovendo
dai particolari forniti dalla donna, con pazienza e cautela, collegando dati e riscontri, avvalendosi inoltre di mezzi di indagine tradizionali
nonché tecnici, riusciva a dare un volto certo agli autori dei vili gesti descritti, individuando i due che avevano inviato le foto oscene
accompagnate dagli espliciti inviti a sfondo sessuale. Gli stessi sono stati denunciati per il reato di molestie, aggravato dall'uso distorto dello
strumento informatico. Inoltre gli ulteriori approfondimenti investigativi consentivano di giungere anche agli autori delle telefonate anonime,
risultati essere due minorenni, la cui posizione insieme a quella dei genitori, è ora al vaglio della Magistratura.
Gli episodi vessatori, a seguito dell'intervento della Polizia, sono cessati con enorme soddisfazione della vittima, "riconsegnata" alla sua
normalità.
L'indagine compiuta dimostra ancora una volta quanto sia opportuno e necessario un uso corretto dello strumento informatico approcciando al Web con
cautela ed attenzione, necessarie per non cadere nelle sue insidie e in vortici di disperazione che fanno sì che si sia vittima due
volte.
Proprio per evitare questo, la Polizia di Stato, fermamente convinta della necessità che situazioni simili a quelle descritte siano
denunciate dalle vittime, invita la collettività a segnalare ogni situazione dubbia per consentirne i dovuti e quanto mai opportuni
approfondimenti di indagine.