n mattinata personale del Commissariato di Pisticci, ha dato esecuzione ad un’ ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo di Marconia di Pisticci accusato di stalking e di violazione aggravata di domicilio.
I fatti che hanno portato l'AG ad emettere questa misura restrittiva hanno inizio alla fine di gennaio c.a., quando si presentava presso gli uffici
di Polizia per proporre denuncia, una signora del posto che raccontava ai poliziotti la sua delicata situazione. La donna riferiva che da qualche
mese aveva iniziato un rapporto sentimentale che procedeva in maniera altalenante a causa dell' infedeltà del compagno; questi inoltre, ad
un certo punto e nonostante le sue numerose "scappatelle", decideva di interrompere la relazione, decisione di cui la denunciante prendeva atto; se
nonché, dopo qualche giorno dalla decisione, l'uomo ritornava sui propri passi, pronto a qualsiasi cosa pur di riaverla. Ed infatti dava
inizio ad una vera e propria persecuzione fatta di continui messaggi sul cellulare, ripetute telefonate in qualunque momento della giornata
nonché appostamenti sotto casa. La donna però persisteva nella sua ferma e convinta decisione di non riallacciare il legame, ormai
troppo stanca delle violenze fisiche e mentali subite. Questi, per niente rassegnato, decideva di introdursi clandestinamente nell'abitazione della
denunciante, dove si ubriacava, dava in escandescenza, minacciandola fortemente fino all' intervento di una pattuglia che riportava nell'
immediatezza la calma. Dopo lo spiacevole episodio, la donna, molto impaurita, si rifugiava temporaneamente presso l'abitazione dei suoi genitori.
Ritornata a casa dopo alcuni giorni, si imbatteva nuovamente nel suo incubo quando, scesa in strada per recarsi a gettare la spazzatura negli
appositi cassonetti, veniva aggredita dal suo aguzzino che le poneva una mano alla gola, minacciando lei e la sua famiglia di morte. Per un puro
caso, la donna riusciva a liberarsi dalla morsa e scappare subito in casa, barricandosi all'interno. Qui continuavano le telefonate e i messaggi di
minacce in cui si prospettavano gravi sofferenze se non avesse deciso di tornare con lui. E allorquando non riusciva ad avvicinare direttamente la
denunciante, lo stalker si accostava ai suoi parenti, anche minorenni, cui incuteva reale timore. Paura che l'uomo determinava ulteriormente anche
attraverso ulteriori messaggi inquietanti inoltrati tanto alla sua ex quanto a sua madre attraverso i social network Facebook e Messanger. Su
tutti, quello con cui le comunicava che avrebbe fatto di tutto pur di annientarla, di renderle la vita un inferno facendole "terra bruciata"
intorno. Una agghiacciante minaccia cui l'uomo si atteneva alla lettera, facendo percepire alla ex che era costantemente monitorata ed osservata in
ogni suo minimo spostamento. Ed infatti in un' occasione, la denunciante fu pedinata appena uscita da casa sino al suo rientro e non appena
rincasata le perveniva sul cellulare un messaggio con cui il persecutore le ripeteva che solo a vederla non ragionava più, tanta era la
voglia di farla sua e di nessun altro. Per l' uomo, la donna doveva essere felice solo con lui: chiunque si fosse intromesso doveva essere pronto
ad aspettarsi qualunque forma di ripercussione.
Il dettagliato racconto fornito dalla signora in sede di denuncia, i riscontri testimoniali e tecnici conseguiti durante la particolareggiata
attività investigativa e la non casuale attività di controllo del territorio, permettevano agli operatori dell'Anticrimine del
Commissariato pisticcese di pervenire a precise e convergenti risultanze probatorie. Quest' ultime, dettagliatamente comunicate all'Autorità
giudiziaria e completamente condivise, permettevano l' adozione nei confronti dello stalker di una significativa misura di custodia cautelare,
immediatamente eseguita..
Adesso l'uomo non può comunicare con la vittima con nessun mezzo, compresi il telefono e gli strumenti informatici, non può
frequentare i luoghi frequentati abitualmente dalla signora e ha l' ulteriore determinante obbligo di tenersi da essa ad una distanza non inferiore
ai 150 metri.
Il giudice ha inoltre disposto nei suoi confronti l'avvio presso i locali servizi sociali al fine di intraprendere un sano e consapevole percorso
di accettazione della situazione.
La Polizia di Stato continuerà a tenere alto il livello di attenzione al fine di garantire la massima tutela nei confronti delle vittime dei
reati in genere e di quelli particolarmente negativi come quello descritto.