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In manette 7 persone per diversi reati, tra cui riduzione in schiavitù
7 persone sono finite in manette a seguito di ordinanza di custodia cautelare della Procura Distrettuale presso il Tribunale di Potenza. Sono
accusate di gravi delitti: associazione a delinquere allo scopo di truffa, violenza sessuale, estorsione, induzione alla prostituzione e riduzione
alla schiavitù.
Si tratta di un gruppo facente capo ad un sedicente Mago Sal, M.S. 66 anni, che da anni si riuniva stabilmente a Matera, a casa di due sodali (una
coppia di conviventi), per effettuare riti magici, che includevano pratiche sessuali, inscenando artifizi e raggiri per la vendita di pozioni
miracolose e per estorcere prestazioni sessuali da alcune delle vittime.
Diverse le vittime cadute nella trappola del gruppo, quasi tutte donne, individuate in genere in persone con evidente inferiorità
psico-fisica, portatrici di patologie psicologiche ed in alcuni casi psichiatriche.
Le vittime erano raggirate ed indotte a consegnare denaro e gioielli - una di loro ha versato in totale 18.000 euro in contanti e gioielli per un
valore di circa 5.000 euro - nella speranza di guarire dalle loro malattie, spesso solo immaginarie.
In particolare si configura il reato di riduzione alla schiavitù nei confronti di una donna: veniva infatti indotta in stato di soggezione
con la somministrazione di bevande alcoliche e costretta a prestazioni sessuali anche in gruppo per ricavarne denaro o altre utilità.
Talvolta, durante i riti magico-sessuali, alle orge che seguivano venivano lasciati ad assistere anche i figli minori della coppia facente parte
del gruppo.
L'indagine, durata oltre un anno, è stata svolta dall'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (Squadra Volanti) e dalla Squadra
Mobile di Matera, che hanno ricostruito i misfatti del gruppo a partire dalla segnalazione di alcune delle vittime. La veridicità dei fatti
denunciati è stata riscontrata grazie anche ad una poliziotta che si è rivolta al mago fingendosi persona in difficoltà
bisognevole di aiuto.
Le attività delittuose indagate commesse dal gruppo vanno dal 2007 fino ad oggi.
Nei confronti di 5 degli indagati (3 uomini e 2 donne, tra 43 e 66 anni) il GIP ha disposto la custodia cautelare in carcere, nei confronti di
altri 2 uomini (44 e 48 anni) i domiciliari.