Sequestrata sostanza stupefacente che, se venduta al dettaglio, avrebbe fruttato oltre 150.000 euro
La Polizia di Stato di Matera ha arrestato due materani, di 24 e di 55 anni, entrambi incensurati, ritenuti responsabili in concorso di detenzione di sostanza stupefacente finalizzata all’uso non personale. Gli investigatori sospettano che i due uomini gestissero autonomamente una florida piazza di spaccio nel quartiere Quadrifoglio, a Matera.
L’operazione è stata portata a termine dal personale della locale Squadra Mobile, nel corso di specifico servizio volto al contrasto del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti, dopo aver notato il 55enne uscire dall’abitazione del complice più giovane, allontanandosi a bordo della propria autovettura, hanno deciso di procedere ad un controllo. L’uomo ha subito assunto un atteggiamento sospetto, facendo trasparire un evidente nervosismo; per tale motivo, è stata effettuata una perquisizione personale e veicolare. Scelta operativa rivelatasi efficace: sotto il sedile anteriore dell’autovettura, è stata infatti rinvenuta una busta in plastica, contenente circa 2 chilogrammi di sostanza stupefacente, verosimilmente hashish.
Così, gli agenti hanno deciso di estendere la perquisizione all’abitazione del 24enne, le cui chiavi erano nella disponibilità dell’uomo più anziano. Da qui, l’ulteriore “sorpresa”: all’interno di un armadio presente nella camera da letto, sono stati rinvenuti e sequestrati altri 6,7 chilogrammi di hashish, 570 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento della sostanza e 515 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio. Nell’abitazione sono stati rinvenuti anche 30 proiettili calibro 7.65, non denunciati all’Autorità di Pubblica Sicurezza.
Atteso lo stato di flagranza, i due uomini sono stati arrestati e, su disposizione del P.M. di turno, sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Matera, in attesa del giudizio di convalida.
A seguito dell’udienza di convalida, uno dei due arrestati è rimasto in carcere, mentre un altro è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.
Gli accertamenti compiuti nei loro confronti sono nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica nel contraddittorio con la difesa.