Commemorato l'ex Questore di Fiume eroe della Shoah con una cerimonia nella villa comunale
Per ricordare la figura del poliziotto Medaglia d’oro al merito civile, questa mattina a Matera, nella Villa Comunale dell’Unità d’Italia, la Questura ha promosso la piantumazione di un ulivo, simbolo pace, forza e generosità, donato dalla Coldiretti-Federazione provinciale di Matera, con lo scopertura della relativa targa commemorativa.
Alla cerimonia, insieme al Questore Eliseo Nicolì, erano presenti il Prefetto Rinaldo Argentieri, il Sindaco di Matera Domenico Bennardi, il Presidente della Provincia Piero Marrese, il Vescovo Monsignor Giuseppe Caiazzo, il Procuratore Capo del Tribunale di Matera Pietro Argentino, i rappresentanti delle altre Forze di polizia, dei Vigili del Fuoco e dell’A.N.P.S (Associazione Nazionale Polizia di Stato).
Dopo la benedizione dell’albero da parte dell’Arcivescovo Mons. Caiazzo, il Questore Nicolì, dopo aver tratteggiato brevemente la figura di Palatucci, ha voluto mettere in evidenza i valori della sensibilità cristiana, della generosità e del coraggio, che hanno caratterizzato l’esistenza di Giovanni Palatucci, professati sino all’eroico sacrificio della propria vita.
Hanno partecipato all’iniziativa gli studenti di una classe del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, accompagnati dalla Dirigente Scolastica Maria Luisa Sabino e dalla loro insegnante Prof.ssa Montera, che nei giorni scorsi hanno approfondito uno studio sull’’ex Questore di Fiume e sul periodo storico in cui è vissuto.
Sono stati poi due di questi ragazzi a prendere la parola per esprimere le riflessioni di classe su Giovanni Palatucci e sulla tragedia della Shoah. “L’esperienza di vita di Palatucci – hanno affermato – ci ha insegnato che bisogna avere il coraggio di pensare con la propria testa e di perseguire i propri ideali, anche quando il resto del mondo sembra cieco davanti alle ingiustizie. (…) Quanti oggi sono capaci di indignarsi dinanzi ai diritti umani ancora troppo spesso negati? La storia di un giovane che ha sacrificato se stesso per una causa così nobile, dovrebbe risvegliare i nostri cuori, troppo spesso sopiti, al sicuro nelle nostre tiepide case”.
Ricordiamo che, nei confronti di Giovanni Palatucci, la Santa Sede ha avviato il processo di beatificazione e che lo Yad Vashem, il Memoriale ufficiale d’Israele delle vittime ebree dell’Olocausto nel 1990 lo ha riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”.