L'incisiva attività di contrasto portata avanti dalla Polizia di Stato all' esecrabile fenomeno dei furti e delle truffe in danno di anziani, ha portato alla brillante conclusione di due articolate e impegnative attività di polizia giudiziaria, i cui esiti hanno consentito di assicurare alla giustizia tre soggetti, organici a due distinti sodalizi criminali.
Le attività di indagine, sono state eseguite dagli investigatori del Commissariato di P.S. di Carrara e sono risultate estremamente complesse, considerata la scarsità delle informazioni inizialmente disponibili e la circostanza che gli autori materiali sono cosiddetti "trasfertisti" che agiscono in maniera professionale e seriale, provenienti da altre località del territorio nazionale e per nulla radicati nel territorio locale.
Il primo sodalizio disarticolato dalle indagini era costituito da due esperti truffatori provenienti da Napoli (un 51 enne pluripregiudicato ed un 25enne incensurato), i quali avevano posto in essere un complesso raggiro, noto negli ambienti investigativi con l' appellativo di "truffa del parente debitore": in sostanza uno dei due, spacciandosi per commerciante, aveva avvicinato una signora novantenne, residente nel centro storico, utilizzando un' abile capacità comunicativa, aveva fatto credere di vantare un credito nei confronti del nipote (appellato con il reale nome di battesimo) derivante dall' acquisto di un elettrodomestico; il truffatore per carpire la fiducia della donna aveva anche simulato, di fronte alla signora, una telefonata verso il congiunto (in realtà effettuata verso il complice). La donna era stata fatta salire in auto dal malvivente ed accompagnata al bancomat di un istituto bancario cittadino, dove aveva prelevato la somma di 1600 euro consegnandoli al truffatore, dileguatosi subito dopo aver elargito all' anziana donna una finta "ricevuta" di pagamento. Appena scoperto di esser estata vittima di un raggiro, l' anziana signora è caduta in un profondo stato di prostrazione, recandosi in Commissariato ove, in lacrime, ha sporto denuncia dell' accaduto. Le indagini si sono sviluppate da subito attraverso l'acquisizione dei filmati, sia della banca che dell' impianto di video sorveglianza comunale, che sono state utili nel delineare anche la presenza del complice (rimasto in disparte ed a bordo di un' altra vettura con funzioni di "palo"); nonostante l' abilità dei due malviventi, veri professionisti di questo genere di crimini, i quali per sfuggire alla giustizia avevano utilizzato stratagemmi come 1' utilizzo di macchine a noleggio intestate a società fittizie e il ricorso di schede telefoniche "usa e getta" intestate a prestanome, gli investigatori sono riusciti a risalire agli autori attraverso le "tracce elettroniche" lasciate dai malviventi, che ne hanno delineato il rientro nella città di Napoli subito dopo il colpo effettuato a Carrara e la collaborazione di altri Uffici di Polizia, in particolare la Squadra Mobile della Questura di Teramo (ove il sodalizio aveva commesso diverse truffe) e due Commissariati sezionali della Questura di Napoli, ove i due criminali sono residenti.
Un' analoga operazione di polizia giudiziaria ha consentito, altresì, di individuare un pregiudicato di Asti quale autore di un' analogo reato compiuto in danno di un' anziana signora di 81 anni. In questo caso il malvivente, per carpire la fiducia della vittima, ha utilizzato un altro classico stratagemma in uso ai sodalizi criminali, ossia quella di spacciarsi per appartenente alle forze dell' ordine, nella fattispecie un ispettore della Guardia di Finanza. Il malvivente si è presentato così alla donna, mostrando un falso distintivo e indossando abiti che richiamavano in qualche modo la divisa delle fiamme gialle, dicendo alla signora che avrebbe dovuto compiere un' ispezione relativa alla circolazione di banconote false, immesse da due funzionari corrotti della sua banca. La vittima ha così fatto entrare 1' "ispettore" in casa il quale, dopo avere chiesto di "verificare " le banconote, ha fatto mettere alla donna in un sacchetto tutti i suoi oggetti di valore (diversi monili in oro, tra cui collane ed anelli) intimandole di tenerli a disposizione in quanto il giorno dopo sarebbe tornato, con altro personale specializzato, per verificare se gli stessi fossero autentici. Dopo che il sedicente finanziere si allontanava, 1a donna si accorgeva che dentro al sacchetto erano spariti tutti i suoi oggetti di valore, asportati con destrezza dal malvivente. All' anziana signora non rimaneva altro che recarsi presso il Commissariato a sporgere denuncia contro ignoti, ove manifestava tutto il suo sconforto per essere stata vittima di una truffa così odiosa. Anche in questo caso l'acquisizione delle immagini dell' impianto di video sorveglianza comunale e di un esercizio commerciale vicino a casa della vittima, consentivano di raccogliere i primi utili elementi di indagine che, opportunamente sviluppati ed elaborati dagli investigatori del Commissariato, portavano all' identificazione del colpevole, un pregiudicato astigiano di 39 anni, avvezzo a questo genere di furti compiuti con lo stratagemma di spacciarsi per appartenente alle FF.O.
I tre malviventi dovranno rispondere di fronte all' Autorità Giudiziaria di "furto in abitazione" (il finto finanziere) e "truffa" (il finto commerciante ed il suo complice), con varie aggravanti che ne innalzano considerevolmente la pena, tra le quali quella di essere stati commessi in danno di persone anziane.