A coronamento di una fitta ed articolata attività d’indagine, gli uomini del Commissariato di Carrara hanno assicurato alla giustizia un cittadino di 49 anni, resosi responsabile di un furto d’ingente valore messo a segno nel maggio scorso.
In particolare, questi aveva asportato dai locali di un’azienda operante nel comparto lapideo una serie di oggetti di particolare pregio storico, tra i quali diverse macchine calcolatrici e macchine fotografiche.
L’accurato sopralluogo di furto, eseguito con l’ausilio di personale del locale Ufficio di Polizia Scientifica, ha permesso di rinvenire frammenti d’impronte papillari allo stato latente, potenzialmente utili a risalire all’identità del colpevole. Gli stessi, opportunamente repertati ed inviati presso il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, venivano utilizzati per l’esecuzione dei confronti dattiloscopici del caso, i quali restituivano “match” positivo: le impronte risultavano univocamente ed incontrovertibilmente attribuibili ad un cittadino con precedenti per rapina, ricettazione e svariati furti.
A seguito di tale riscontro, su delega del Pubblico Ministero procedente, personale di quest’Ufficio eseguiva una meticolosa perquisizione dell’abitazione del soggetto, rinvenendo ciascun oggetto d’epoca compendio di furto. I beni venivano vincolati a sequestro e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della successiva restituzione al legittimo proprietario.