Nei giorni scorsi sono stati arrestati due individui: un trentunenne di nazionalità marocchina, resosi responsabile di aver perpetrato minacce, armato di forbici, all’interno di un locale pubblico del centro storico, oltreché di aver opposto violenta resistenza agli operatori di Polizia prontamente intervenuti per contenerlo. Un ulteriore, quasi contestuale arresto è stato eseguito nei confronti di un trentenne carrarese, evaso dalla residenza presso cui era ristretto in regime di arresti domiciliari.
Il primo arresto è scaturito da una richiesta di soccorso inoltrata alla locale sala operativa: un avventore del suddetto bar riferiva che un cittadino nordafricano vi aveva fatto irruzione brandendo un paio di forbici di dimensioni considerevoli, concitatamente sventagliate all’indirizzo di due clienti a cui lo stesso rivolgeva gravi minacce ed espressioni ingiuriose. Il personale delle “volanti”, recatosi immediatamente sul posto, si adoperava fattivamente per sedare la colluttazione scaturita dagli agiti violenti dello straniero e per contenerlo ed isolarlo, onde evitare conseguenze pregiudizievoli per l’incolumità dei numerosi presenti. Assicuratisi che fosse disarmato, gli operatori intervenuti lo invitavano a salire sull’autovettura di servizio: il marocchino, sulle prime collaborativo, in un secondo momento esplodeva in una furia incontrollata, attingendoli con morsi, graffi e calci e dandosi a precipitosa fuga. Complice lo stato di alterazione psicofisica legata al presumibile, smodato consumo di sostanze alcoliche, veniva tempestivamente raggiunto dagli stessi operatori e, con considerevoli difficoltà legate a una sequenza di calci con cui lo stesso li attingeva convulsamente, immobilizzato a bordo della volante e accompagnato presso gli uffici di questo Commissariato.
Dai susseguenti accertamenti documentali e a mezzo terminali, il cittadino del Regno del Marocco risultava, oltreché irregolare sul territorio nazionale, gravato da precedenti penali per delitti connotati da particolare efferatezza. Tratto in arresto sulla scorta delle evidenze acquisite, veniva sottoposto a temporanea custodia presso la locale cella di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida. Questa, celebrata nei giorni seguenti, ha avuto esito confermativo di corretta esecuzione restrittiva ed ha portato all’irrogazione di misura cautelare.
L’ulteriore arresto, avvenuto a poche ore di distanza dal primo, è scaturito dall’individuazione di un cittadino, pluripregiudicato e già noto a questi Uffici, allontanatosi arbitrariamente dall’abitazione presso cui risultava ristretto in regime di arresti domiciliari. Veniva conseguentemente arrestato per evasione e, su disposizione del Pubblico Ministero procedente, sottoposto a temporanea detenzione domiciliare in attesa del giudizio di convalida e contestuale rito per direttissima. L’udienza, celebrata il giorno successivo, vedeva la convalida della misura precautelare eseguita e l’applicazione di misura cautelare coercitiva.