Racconto di una cronista su una volante della Polizia di Stato.
Fonte: La Nazione.it - di Valentina Conte
Massa. 27 dicembre 2014 - FA FREDDO. E' la prima vera notte di gelo di questo inverno 2014. Quando, alle 19, le Volanti 'Centro' e 'Torino 3' della polizia di Stato partono per il primo turno della notte, il termostato segna 4 gradi, destinati ad abbassarsi ulteriormente già prima di mezzanotte. L'ispettore capo Corrado Coppedé sembra non curarsene: si infila il berretto di lana d'ordinanza e parte in direzione dei Ronchi. La radio ha appena segnalato che al bar Tecchia sta suonando l'antifurto. E' la voce dell'assistente Franco Marino a dare le indicazioni dalla centrale operativa all'ultimo piano del palazzo della questura, in via del Patriota, a Massa. C'è lui di turno questa in questa notte di venerdì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, a raccogliere le richieste di aiuto dei cittadini e a dirottare gli agenti sui vari luoghi degli interventi, districandosi fra computer, telecamere, immagini video, telefoni che squillano, campanelli che suonano e colleghi che snocciolano via radio, da tutto il territorio provinciale, la posizione delle Volanti, lo spelling dei nomi delle persone fermate per i consueti controlli. E lui, Marino, corre veloce sulla tastiera alla ricerca, negli archivi della polizia, dei precedenti penali e dei carichi pendenti di ogni persona identificata E' certificata Iso 9001 quella centrale operativa. Del resto, ormai si va verso il numero unico di emergenza (il 112 - sistema di gestione unificata delle chiamate al 112 e 113) e tutto è più tecnologico, moderno, veloce. In quella stanza c'è acceso anche il pc che 'segue' i movimenti delle persone che sono in regime di arresti domiciliari e a cui è stato applicato il braccialetto elettronico. Se l'indagato o il condannato 'sgarra' da quel pc parte l'allarme. Ed è proprio per controllare che alcune persone agli arresti domiciliari siano effettivamente in casa che le Volanti partono dopo aver constato che al bar di via Dei Ronchi non c'era stato alcun tentativo di effrazione. Le due Volanti si fermano poco prima di Turano. Suonano il campanello di una villetta. Si apre la porta, ne esce un uomo: «Ci sono, ci sono - esclama sorridendo. Buone feste!» e non si capisce se quell'augurio sia ironico o sincero. Il controllo riparte e si sposta nel quartiere dei Poggi. Anche lì, stessa scena. I poliziotti scendono, suonano, la porta si apre, il ragazzo si fa vedere, saluta e ringrazia. «Torino 3, Torino 3...» la radio richiama l'attenzione dei poliziotti: una donna è caduta in via Prado e chiede aiuto. Non c'è bisogno di azionare le sirene, bastano i lampeggianti per arrivare veloci dietro la Martana. La signora camminava con alcuni parenti quando ha messo il piede in una buca della carreggiata e si è ritrovata in terra, con il volto sull'asfalto. All'ambulanza il compito di accompagnarla in ospedale, ai poliziotti di certificare l'accaduto e verificare se quella buca nell'asfalto possa essere di pericolo per altri pedoni e, sorpattutto per ciclisti e motociclisti. Dodici giorni di prognosi è stato scritto nel referto medico della donna, subito dimessa dal pronto soccorso, mentre le auto dei poliziotti si rimettevano in moto per un altro intervento.