arrestato dopo vari "avvertimenti"da parte delle autorità
Alcuni giorni fa la Polizia di Stato di Carrara ha dato esecuzione al provvedimento con il quale il G.I.P. presso il Tribunale di Massa, dott.ssa Antonia Aracri, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 29enne rumeno, residente a Carrara, già querelato dalla ex fidanzata per il reato di stalking.
La vicenda è stata per la prima volta portata all'attenzione della Polizia di Carrara nell'estate scorsa, quando la donna, una rumena di 36 anni, anch'essa residente a Carrara, ha inviato una lettera al Dirigente del Commissariato in cui lamentava di venire molestata quotidianamente dal suo ex compagno, che le faceva fare "una vita di inferno" e l'aveva anche minacciata di "sistemarla" per sempre. La donna ammetteva di avere paura e chiedeva aiuto alla Polizia affinché invitasse il suo ex, con il quale aveva avuto una relazione turbata dalla gelosia morbosa dell'uomo, a lasciarla in pace.
In particolare, da quando la donna aveva deciso di porre fine alla relazione, il giovane aveva iniziato a tormentarla, tempestandola di telefonate, minacciandola, pedinandola, facendosi trovare spesso per strada, anche vicino alle abitazioni frequentate dalla donna (in particolare, quella della madre e quella dell'anziana donna presso la quale la vittima lavora in qualità di badante), ove l'aveva più volte importunata e in un'occasione le aveva anche "messo le mani addosso", mentre in un'altra le aveva sfilato il telefono cellulare dai pantaloni.
Il grave quadro indiziario e le esigenze cautelari avevano indotto la Procura della Repubblica a chiedere nei confronti dell'indagato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi dalla stessa frequentati, misura che era stata applicata dal G.I.P., che aveva prescritto allo stalker di non avvicinarsi a una distanza inferiore a 200 metri dalla vittima e ai luoghi dalla stessa abitualmente frequentati (individuati nell'abitazione di dimora della donna, coincidente con il luogo in cui svolge l'attività lavorativa di badante, nonché nell'abitazione della madre).
La sottoposizione alla misura cautelare, tuttavia, non ha fornito lo sperato effetto deterrente, dal momento che nei giorni successivi l'indagato ha continuato a seguire la propria vittima, in una circostanza addirittura nei pressi del Commissariato di Polizia, ove la donna si era recata ad accompagnare la propria madre, chiamata a testimoniare sulla vicenda. Nell'occasione, l'uomo era stato notato nei paraggi dalla Polizia e denunciato per minaccia a pubblico ufficiale, dal momento che, richiestegli spiegazioni circa la sua presenza nelle vicinanze del luogo in cui si trovava la querelante, aveva tenuto un atteggiamento arrogante e minaccioso nei confronti degli stessi poliziotti.
Oltre agli esasperanti pedinamenti, l'uomo aveva tempestato la sua ex di telefonate e messaggi, tanto da costringerla a cambiare utenza telefonica.
L'escalation di pericolosità dimostrata dal giovane aveva indotto il G.I.P. ad aggravare la misura cautelare: gli veniva, così, applicato anche il divieto di comunicare con qualunque mezzo con la persona offesa e con la di lei madre, oltre all'obbligo di presentarsi in Commissariato per tre volte la settimana.
Anche questo ulteriore "avvertimento" del Giudice non sortiva gli effetti sperati: le telefonate "moleste" sono continuate a ritmi forsennati (circa 150 in una ventina di giorni) e così al Giudice non è rimasto altro che disporre la misura custodiale degli arresti domiciliari., eseguita dai poliziotti del Commissariato di Carrara.