arrestato
Un pregiudicato carrarese di 37 anni è stato tratto in arresto nella serata di ieri dalla Volante del Commissariato, in quanto resosi responsabile del reato di evasione.
L'uomo, infatti, stava scontando una condanna per furto aggravato (?) in regime di detenzione domiciliare, condizione equiparata dalla legge a tutti gli effetti alla detenzione in carcere, ai fini della responsabilità nel reato di evasione.
Invece di far rientro presso la propria abitazione alle ore 19 - l'uomo, infatti, poteva uscire, avendone ottenuto il permesso dalla Magistratura di Sorveglianza, fino a quell'ora - si era invece trattenuto nel parcheggio dell'abitazione condominiale di una congiunta (tra l'altro lontana dalla sua circa 3 chilometri), oltretutto in evidente stato di ebbrezza e con una vistosa ferita sulla fronte causata da una caduta in bicicletta, luogo in cui stava urlando all'indirizzo della sua parente e del di lei convivente, tra l'altro minacciando ripetutamente di morte quest'ultimo, a suo dire reo di maltrattare la prima.
In considerazione del comportamento dell'uomo, le persone contro cui inveiva e profferiva le minacce allertavano il Commissariato, la cui Sala Operativa inviava immediatamente sul posto una pattuglia: gli agenti immobilizzavano l'autore della condotta illecita, e lo conducevano in Commissariato, anche perché a conoscenza dell'obbligo di rientrare in casa entro le 19, orario invece abbondantemente superato dal giovane.
Tra l'altro, questi, si era già in precedenza, circa un'ora prima, portato presso l'abitazione della congiunta, e non l'aveva trovata, ma aveva spaventato alcuni bambini che giocavano nel cortile condominiale, sia perché urlava in stato di ubriachezza, sia per la copiosa fuoriuscita di sostanza ematica dalla ferita alla fronte.
In considerazione dei fatti, ed in particolare della evasione dalla detenzione domiciliare, l'uomo veniva tratto in arresto e custodito nella camera di sicurezza del Commissariato fino alla mattinata odierna, quando veniva processato per direttissima, ed in quella sede patteggiava una condanna ad 8 mesi di reclusione, che sconterà in regime di arresti domiciliari.