Scoperti e denunciati due pregiudicati napoletani
Due cittadini italiani, entrambi napoletani, rispettivamente di anni 42 ed anni 41, che avevano commesso truffe utilizzando l'identità di due carraresi, sono stati scoperti e denunciati dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Carrara nell' ambito di due distinte attività di indagine.
Nei giorni scorsi, presso il Tribunale di Napoli, competente per territorio, si è aperto il processo contro uno di essi, L.G., denunciato per "truffa" e "ricettazione" a margine di un'articolata attività di indagine condotta in seguito alla denuncia sporta da un noto avvocato carrarese. Il professionista si era recato in Commissariato denunciando che un ignoto truffatore, utilizzando dei documenti di identità falsi riportanti i suoi dati anagrafici, aveva acquistato un'auto SMART presso una concessionaria di Roma, accendendo un finanziamento per pagare il mezzo. Il truffatore, oltre alla carta di identità falsificata, era riuscito ad aggirare le verifiche poste in essere dalla società finanziaria per evitare frodi di questo tipo, fornendo anche una falsa bolletta dell'Enel a nome del professionista carrarese, attestante il pagamento delle utenze, una falsa distinta bancaria riportante un IBAN inesistente ed un numero di cellulare (attivato a nome di un ignaro cittadino di Macerata, utilizzando anche in quel caso falsi documenti di identità). Dopo circa un mese dall'acquisto, l'uomo aveva rivenduto l'automobile ad una concessionaria di Verona, incassando il compenso derivante dall'alienazione del mezzo; ovviamente le rate del finanziamento erano andate insolute, poiché il truffatore non le aveva pagate, e la compagnia finanziaria aveva pertanto inviato un sollecito al vero avvocato carrarese invitandolo ad adempiere al pagamento. Il professionista carrarese, dopo l'iniziale stupore derivante dalla scoperta di essere stato proprietario di un mezzo a sua insaputa e dell'esistenza di un contratto di finanziamento a suo carico, da lui mai richiesto, si determinava a sporgere querela contro ignoti. Gli operatori della Squadra Anticrimine iniziavano così una vasta indagine, condotta in collaborazione con gli organi di polizia competenti per territorio, che si articolava tra Roma, Verona, Macerata e Napoli. Al termine della complessa indagine veniva individuato uno dei truffatori, verosimilmente la "mente" dell'operazione, ossia quello che aveva la materiale disponibilità dell'auto compendio di truffa. Si tratta di un pregiudicato napoletano di 42 anni, residente nel capoluogo campano, titolare di una rivendita ambulante di panini e bibite, ora sotto processo per i reati ascritti, che veniva denunciato alla locale Procura della Repubblica. Le indagini stanno proseguendo per cercare di individuare altri componenti della banda e per capire se possano esserci collegamenti con la criminalità organizzata campana, vista l'organizzazione con cui è stata portata a termine la truffa e la disponibilità da parte del sodalizio di carte di identità ed altri documenti ed atti perfettamente falsificati, cosa che rende improbabile che l'evento sia stato portato a termine da occasionali malviventi. L'indagato rischia una pesante condanna nel processo che si è aperto con l'udienza di martedì scorso presso il Tribunale di Napoli, nella quale hanno testimoniato i due ufficiali di polizia giudiziaria della Squadra Anticrimine incaricati delle indagini.
In un'altra operazione, analoga a quella appena narrata, è stato invece denunciato un pregiudicato, G.G., il quale si è recato in un istituto bancario di Milano incassando un assegno compendio di furto, del consistente importo di molte migliaia di euro, utilizzando l'identità di un giovane disoccupato carrarese del tutto ignaro della vicenda. L'assegno era stato inviato per posta da un imprenditore di Cagliari ad un suo collega, ma nel tragitto effettuato tramite corriere espresso era stato rubato ed abilmente contraffatto in modo da riportare nello spazio destinato al "beneficiario" le generalità dell'ignaro giovane carrarese. Il truffatore, prima che il furto avvenuto nell'ambito del circuito postale fosse scoperto e denunciato, si presentava ad una banca di Milano ponendo all'incasso il titolo e fornendo al personale della banca una carta di identità perfettamente falsificata, riportante la sua effige fotografica ma con i dati anagrafici del giovane carrarese. Quando l'imprenditore oggetto della truffa veniva reso edotto dell'illecito incasso dell'assegno da lui emesso, sporgeva denuncia contro la persona che aveva posto all'incasso il titolo. Per questo motivo l'ignaro giovane carrarese si ritrovava nei guai, rischiando l'incriminazione per un reato da lui non commesso. Le indagini sui fatti, delegate dalla Procura di Cagliari al Commissariato di Carrara, consentivano però di scagionare il giovane carrarese, estraneo alla vicenda ed anzi parte offesa per la falsificazione dei suoi dati anagrafici, e di rintracciare, dopo articolate indagini compiute con l'ausilio di altri uffici di polizia sparsi sul territorio nazionale, l'autore materiale della truffa, un pregiudicato napoletano di 41 anni, residente nel capoluogo campano. L' uomo, attualmente in carcere per reati del tutto analoghi, veniva denunciato per il reato di truffa, ricettazione e possesso di documenti contraffatti. Anche in questo caso sono in corso ulteriori indagini per accertare eventuali connessioni con la criminalità organizzata campana, stante l'organizzazione dell' evento criminoso, articolatosi in varie località del territorio nazionale, ed il possesso di documenti di identità perfettamente contraffatti.