Per rivenderlo ad un "compro Oro": denunciata
La Squadra di Polizia Anticrimine del Commissariato di P.S. di Carrara ha proceduto nei giorni scorsi a denunciare una donna resasi responsabile del reato di furto in abitazione di alcuni monili in oro.
I fatti risalgono all'estate scorsa, allorquando si presentava negli uffici del Commissariato una donna di 52 anni che denunciava il patito furto di un bracciale in oro del valore di circa 3000/4000 euro. La donna riferiva che mentre si trovava all'interno della sua abitazione, si era tolta il bracciale per lavare i piatti e lo aveva appoggiato, come d'abitudine, sul tavolo della cucina, continuando a svolgere le faccende domestiche mentre chiacchierava con una sua amica (l'attuale indagata).
Quest'ultima, anche in virtù del fatto che era coetanea della figlia della denunciante (avevano anche frequentato la stessa scuola), la conosceva da anni ed aveva da alcuni mesi iniziato a frequentarne assiduamente l'abitazione, essendosi offerta di farle compagnia e starle vicina, a seguito di un lutto che aveva da poco colpito la donna (che continuava a soffrirne e dal quale non si era ancora ripresa).
Come in altre occasioni, le due avevano chiacchierato amichevolmente finché, verso l'ora di cena, l'ospite - addirittura accompagnata dalla denunciante in bicicletta per un tratto di strada - era tornata a casa sua ed anche la donna aveva fatto rientro nella propria abitazione.
Rientrata a casa, tuttavia, la cinquantaduenne si accorgeva che il bracciale era sparito, non essendo più poggiato sul tavolo della cucina, dove lo aveva lasciato.
La porta di accesso all'abitazione - che la donna, uscendo, aveva chiuso con alcune mandate - non presentava segni di scasso, mentre le finestre erano state lasciate aperte a causa del caldo; pertanto, la donna in un primo momento pensava si fosse introdotto qualcuno in casa durante la sua assenza entrando proprio dalle finestre.
Tuttavia, il resto della casa appariva in ordine e non era stato messo a soqquadro nulla. Ciò nonostante, la donna poteva constatare che era sparito tutto l'oro che aveva riposto in alcune tasche porta oggetti appese al muro del corridoio collocato all'ingresso dell'abitazione.
Dopo aver effettuato un'accurata verifica in casa, la derubata - dal momento che la giovane con cui fino a poco prima era stata a chiacchierare era l'unica persona, a parte la figlia e la sorella della donna (entrambe senza problemi economici), a frequentarne la sua casa - chiamava, sconvolta, la giovane, dicendole che se avesse avuto bisogno di soldi la avrebbe aiutata senza problemi e che comunque sarebbe stata disposta a pagarla pur di riavere indietro i suoi "ricordi"; la giovane, tuttavia, negava ogni addebito ed in un secondo momento la donna la richiamava, scusandosi per aver dubitato di lei.
In sede di denuncia, la donna forniva un'accurata descrizione dei monili rubati, alcuni dei quali - come anticipato - avevano per lei (al di là del pur considerevole valore economico) anche un particolare valore affettivo, essendole stati donati dalla defunta madre e che conservava con particolare cura come ricordo della stessa.
La Squadra Anticrimine del Commissariato avviava immediatamente le indagini, effettuando degli accertamenti presso tutte le rivendite "compro oro" presenti nella zona.
Tali accertamenti davano esito positivo, in quanto - dall'esame dei registri di una rivendita "compro oro" di Marina di Carrara - emergeva che l'attuale indagata, in date compatibili con la sottrazione dei preziosi, aveva effettuato presso detta rivendita alcune vendite di monili in oro conformi alla descrizione degli oggetti rubati, i quali, tuttavia, non erano più nella disponibilità della filiale "compro oro" di Marina di Carrara, in quanto già inviati presso la sede centrale della società, ubicata in Lombardia.
La vigente normativa di settore prevede, infatti, l'obbligo per il "compro oro" di trattenere nei propri locali gli oggetti acquistati per la durata di 10 giorni, pertanto ben poteva l'acquirente, al momento dell'accertamento, non avere più a disposizione i monili in esame.
Appreso dell'avvenuta spedizione, il Commissariato di Carrara delegava l'omologo ufficio competente per territorio ad effettuare accertamenti presso la sede centrale della ditta "compro oro" circa il materiale lì spedito; tuttavia, tali oggetti erano già stati inviati in Svizzera per la fusione.
In considerazione di quanto ricostruito all'esito dell'attività investigativa, la giovane "amica" della derubata - una carrarina di 32 anni residente a Sarzana - veniva deferita in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per il reato di furto in abitazione.