Ma la Polizia lo insegue e lo arresta
Nella nottata di domenica scorsa, personale della Squadra Volante del Commissariato di Carrara, a bordo di un'autovettura con colori d'istituto, nel transitare in località Marina, via Garibaldi, intersezione viale XX Settembre, veniva fermata da una ragazza che, dal ciglio della strada, richiamava l'attenzione degli agenti ed - insieme ad un cittadino sudamericano che si trovava per terra ferito - indicava un'autovettura Fiat Punto, di colore azzurro, che si stava allontanando ma era ancora a vista della pattuglia che, dopo un breve inseguimento, provvedeva a bloccarla immediatamente nella parallela via Genova.
Nella circostanza, i poliziotti notavano che il soggetto seduto sul lato destro anteriore della citata vettura - colui che sarà successivamente arrestato -lanciava dal finestrino un coltello, poi recuperato e vincolato a sequestro, nel tentativo, risultato vano, di disfarsene.
Alla guida del mezzo si trovava, invece, un connazionale dell'arrestato, trentunenne residente nel Comune di Massa.
Giungeva sul posto, in ausilio alla Volante, che ne aveva fatto richiesta, anche una pattuglia della Guardia di Finanza, che tratteneva i fermati per consentire agli uomini del Commissariato di ricostruire la dinamica dei fatti. I poliziotti, infatti, tornati nei pressi della farmacia "Cugini" constatavano che il cittadino sudamericano - un dominicano di 29 anni - si trovava disteso al suolo e perdeva sostanza ematica dal petto, motivo per cui richiedevano l'intervento di personale del 118 che procedeva all'immediato trasporto del ferito presso il locale Pronto Soccorso.
La ragazza che aveva richiamato l'attenzione della Volante e suo marito, i quali avevano prestato il primo soccorso al ferito, venivano invitati in Commissariato per essere sentiti in merito all'accaduto ed al loro arrivo negli uffici di polizia riconoscevano, senza ombra di dubbio alcuno, nei cittadini brasiliani fermi nell'atrio gli autori dell'aggressione al giovane dominicano.
I testimoni riferivano di aver visto i due brasiliani - incontrati casualmente in un locale della vicina piazza Menconi, dove separatamente le comitive si trovavano a bere -aggredire il dominicano, uno dei due sferrandogli un forte pugno sul viso, l'altro addirittura accoltellandolo.
Ricoverato in prognosi riservata presso il Reparto di Chirurgia dell'Ospedale di Carrara, all'alba - quando le sue condizioni cliniche lo consentivano - il ferito veniva sentito a verbale dal personale della Squadra di Polizia Anticrimine del Commissariato, che fin da subito aveva dato avvio all'attività, e forniva elementi utili a confermare quanto già precedentemente ricostruito dagli investigatori, anche con supporto del personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica di Massa, intervenuto sul posto per i rilievi del caso.
Atteso quanto sopra gli agenti, valutata la gravità del fatto, desunta dalle dichiarazioni assunte dai testimoni e dalla persona offesa, dalle modalità con cui l'accoltellatore tentava di sottrarsi alle proprie responsabilità - provando a darsi alla fuga nonché a far sparire il coltello lanciandolo dall'abitacolo della vettura in corsa - e tenuto altresì conto del fatto che il medesimo aveva rincorso il dominicano con la predetta arma, sorprendendolo alla schiena e sferrandogli due violenti fendenti allo sterno, i poliziotti traevano in arresto il trentatreenne brasiliano.
Il suo "complice", che si era limitato a sferrare un pugno al volto del ferito, veniva invece indagato "a piede libero".
Dell'avvenuto arresto veniva data immediata notizia al P.M. di turno, Dott.ssa Alessandra CONFORTI, la quale disponeva che l'arrestato venisse tenuto in custodia presso le camere di sicurezza del Commissariato P.S. di Carrara (MS) in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto, che si sarebbe tenuta nella mattinata della vigilia di Natale.
All'esito della predetta udienza, il G.I.P., Dott. G. Sgambati - convalidava l'arresto ed, in considerazione della sussistenza di esigenze cautelari ritenute non diversamente fronteggiabili, su richiesta del P.M. disponeva nei confronti dell'arrestato la misura della custodia cautelare in carcere ed il giovane veniva quindi tradotto nella Casa Circondariale di Massa.
L'accusa, nei suoi confronti, è di tentato omicidio, aggravato dai futili motivi. Il suo "complice", invece, dovrà rispondere del ben più lieve reato di lesioni volontarie.
Gli uomini del Commissariato, in ogni caso, continuano ad indagare, anche al fine di ricostruire quali fossero i motivi alla base della lite.