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Tenta di truffare un negozio di telefonia

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Denunciato

Il Commissariato di P.S. di Carrara, a conclusione di una complessa ed articolata operazione di polizia giudiziaria, alcuni giorni fa procedeva a denunciare un giovane di 35 anni - nato e residente in Versilia - responsabile di una serie di reati posti in essere al fine di truffare un negozio di telefonia sito in Marina di Carrara.

La denunciante riferiva che un individuo, qualificatosi e da lei generalizzato mediante esibizione di patente di guida e codice fiscale come un giovane carrarino di 36 anni, richiedeva l'acquisto di due telefoni cellulari di marca APPLE modello "I-Phone 4" mediante finanziamento; a tal fine il sedicente carrarino forniva, a garanzia della sua solvibilità, una busta paga di una ditta di Avenza operante nel settore dell'arredamento, presso la quale asseriva di prestare attività lavorativa, comprensiva di una numerazione di conto corrente, asseritamene a lui intestato, acceso presso la Cassa di Risparmio di Carrara, sul quale addebitare le rate mensili del finanziamento.

L'uomo, le cui sembianze corrispondevano alla foto apposta sul documento (successivamente rivelatosi falso), dopo aver firmato il contratto di acquisto, usciva dal negozio senza impossessarsi degli apparecchi, riferendo che sarebbe tornato nel pomeriggio per conoscere l'esito dell'operazione, fornendo alla denunciante alcuni recapiti telefonici.

Attivate le procedure finalizzate ad ottenere il rilascio del benestare da parte della compagnia che avrebbe gestito il finanziamento, la commessa veniva informata da personale di detta compagnia che presso un altro esercizio commerciale era stata perpetrata una truffa con le stesse modalità di esecuzione.

Nel pomeriggio, l'uomo, utilizzando una delle utenze che aveva fornito alla denunciante, contattava quest'ultima per informarsi se l'operazione fosse andata a buon fine e, ragguagliato circa quanto riferito dalla compagnia interessata al rilascio del finanziamento, invitava la commessa a non infierire nei suoi confronti ed a strappare l'incartamento, interrompendo quindi la comunicazione e non rispondendo più a quell'utenza che, dopo quel giorno, risultava sempre inattiva.

I successivi accertamenti operati dal personale della Squadra Anticrimine del Commissariato consentivano di appurare che l'autore della tentata truffa aveva usurpato le generalità di una persona realmente esistente - il carrarino di 36 anni, per l'appunto - che, invitata in Commissariato - dopo che gli operatori avevano riscontrato la difformità delle sue sembianze fisiche con quelle del truffatore nonché delle numerazioni dei suoi documenti di identità da quelli falsi esibiti dall'autore del reato - veniva resa edotta di quanto accaduto e si determinava a sporgere querela contro l'ignoto malfattore che aveva utilizzato le sue generalità.

Gli investigatori, quindi, accertavano presso la Cassa di Risparmio di Carrara che la numerazione di conto corrente fornita dal truffatore all'atto della stipula del contratto quale conto su cui addebitare il canone mensile era falsa ed inesistente, così come falsa si dimostrava, all'esito delle indagini effettuate tramite la banca dati I.N.P.S., la busta paga fornita a garanzia della solvibilità del contraente.

Ancora, le risultanze investigative evidenziavano che le utenze mobili fornite dal truffatore erano intestate al trentaseienne carrarino ed erano state attivate a suo nome dal malvivente utilizzando i documenti falsi, dal momento che il "vero" carrarino, in sede di denuncia/querela, le disconosceva.

Appare evidente che il truffatore abbia attivato queste utenze in maniera strumentale alla perpetrazione della truffa in danno del negozio di telefonia di Marina di Carrara, poiché risultano attivate il giorno stesso in cui si è presentato per la stipula del contratto.

Attraverso l'attivazione di canali investigativi, gli uomini della Squadra Anticrimine venivano a conoscenza della circostanza che circa due settimane dopo i fatti in questione era stata perpetrata in La Spezia un'altra truffa con modalità del tutto identiche; in quel caso, la Guardia di Finanza aveva indagato a piede libero i due autori, colti sul fatto, tra i quali figurava anche l'odierno denunciato, soggetto con molti precedenti di polizia e segnalazioni per reati di varia natura.

Svolgendo ulteriori accertamenti tramite la banca dati interforze, gli investigatori apprendevano che gli stessi soggetti nello scorso mese di settembre venivano indagati anche dai Carabinieri di Siena perché colti nella flagranza di una truffa perpetrata con modalità del tutto identiche a quella in esame: in particolare, il versiliese veniva trovato in possesso di documenti falsi riportanti la sua effige fotografica e le generalità di un'ignara persona realmente esistente dimorante a Siena.

In considerazione delle risultanze d'indagine, gli operanti acquisivano la foto segnaletica del truffatore ed il cartellino d'identità del suo "abituale" complice (quest'ultimo mai fotosegnalato) e, dopo aver predisposto due album fotografici, li sottoponevano all'attenzione della querelante.

Quest'ultima si diceva certa di riconoscere il trentacinquenne versiliese come colui che le aveva chiesto di acquistare gli I-Phone a mezzo finanziamento, mentre non individuava l'altro soggetto come colui che aveva accompagnato il primo e che aveva avuto, comunque, un ruolo secondario nella vicenda.

All'esito dell'attività investigativa, l'uomo veniva denunciato alla locale Procura della Repubblica per numerosi reati ed in particolare per tentata truffa, sostituzione di persona, falsità materiale commessa dal privato ed uso di atto falso.


06/11/2012

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