Scappa con la compagna
Il Commissariato di P.S. di Carrara ha proceduto a denunciare un giovane di 24 anni, nato a Termini Imprese (PA) ma residente a Santa Maria a Monte (PI), per aver contravvenuto agli obblighi imposti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
L'episodio risale ad alcuni giorni fa, allorché gli operatori della volante, su segnalazione della locale Sala Operativa, venivano inviati in località Marina di Carrara presso l'abitazione di una donna che aveva richiesto l'intervento della polizia a seguito di una lite con la propria figlia.
Sul posto era presente la richiedente, la quale riferiva che da alcuni mesi aveva notato un cambiamento nel comportamento di una delle sue figlie, una ragazza di 20 anni con lei convivente, che era passata dall'avere un carattere tranquillo a mostrarsi irrequieta e nervosa, a rientrare tardi la sera ed a mangiare poco. La donna aveva associato tale cambiamento della figlia al fatto che quest'ultima aveva iniziato a frequentare un ragazzo.
Quella notte la giovane non aveva fatto rientro a casa, per cui la sorella maggiore, di 28 anni, anch'essa convivente con la madre, pensando si fosse appartata con quel ragazzo all'interno di un fondo di proprietà di un loro comune conoscente, si recava presso detto stabile; giunta sul posto, notava che una porta di accesso ad una cantina adiacente il predetto aveva la porta priva di serratura.
Aperta la porta, trovava all'interno la sorella minore che dormiva su un lettino ed il ragazzo che, invece, dormiva su un materasso steso in terra. Svegliatasi, la giovane affrontava la sorella maggiore inveendo nei suoi confronti, ma la stessa riusciva a trascinarla via riportandola a casa. Ne scaturiva una lite durante la quale la sorella minore, in preda ad una crisi di nervi, prendeva alcuni indumenti, li riponeva in alcuni sacchetti di plastica e si allontanava da casa, affermando di voler "vivere la propria vita", presumibilmente in compagnia del ragazzo.
Subito dopo, la madre rinveniva a terra, nel corridoio della propria abitazione, un libretto dalla copertina rossa, probabilmente conservato tra gli indumenti della figlia minore e caduto al momento in cui, con foga, li aveva raccolti nei sacchetti.
Tale libretto altro non era che una "Carta di permanenza per i sorvegliati speciali con l'obbligo di soggiorno" intestata al giovane di origini siciliane, pluripregiudicato che, a dispetto della giovane età, annovera numerosissimi precedenti di polizia.
La sorella maggiore riferiva che la ragazza frequentava il giovane, di cui lei conosceva solo il nome, da circa cinque o sei mesi e che lo stesso veniva spesso ad aspettarla sotto casa, circostanza questa confermata anche dalla madre delle ragazze.
Vani risultavano i tentativi di contattare telefonicamente la ragazza e la perlustrazione della zona, con particolare riguardo alla stazione ferroviaria (nell'ipotesi in cui i due avessero voluto allontanarsi in treno), dava esito negativo.
Le successive indagini consentivano di riscontare che il giovane era stato destinatario, nel mese di maggio di quest'anno, del provvedimento con il quale il Tribunale di Pisa applicava nei suoi confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni, con l'obbligo di soggiorno nel Comune di Santa Maria a Monte (PI), provvedimento volto a prevenire la commissione di reati da parte del ragazzo, ritenuto dai giudici persona che vive abitualmente con i proventi di attività delittuose.
La madre della ragazza solo nei giorni scorsi riusciva a mettersi in contatto telefonico con la stessa, che riferiva di aver girovagato con il giovane in diversi comuni toscani.
In ragione di quanto accertato, il ventiquattrenne veniva denunciato in stato di libertà presso la Procura della Repubblica di Pisa per il reato, previsto dalla normativa inerente le misure di prevenzione, di contravvenzione agli obblighi inerenti la sorveglianza speciale.