POI FUGGONO
Due bambine rumene di etnia rom, rispettivamente di 12 e 9 anni, sono state colte nell'atto di commettere un tentato furto in abitazione dal personale del Commissariato di Carrara.
L'episodio risale ad alcuni giorni fa, allorché un giovane notava una delle due bambine a fare da "palo" e l'altra che usciva dalla porta-finestra esterna all'abitazione, posta al pian terreno, sita in via Comano, in località Marina di Carrara. Giungeva prontamente sul posto una pattuglia della Polizia di Frontiera marittima del Commissariato di Carrara e, subito dopo, arrivava in ausilio altra pattuglia della Squadra Volante. Gli operanti - che, sul posto, coglievano le piccole "con le mani nel sacco" - procedevano all'escussione, quale persona informata sui fatti, del giovane che aveva richiesto l'intervento e, dopo essersi assicurati del conduttore dell'immobile - un turista che era tranquillamente a godersi le vacanze in spiaggia - che non era stato asportato nulla, conducevano le due giovanissime, senza alcun documento al seguito, presso gli Uffici del Commissariato, dove venivano fotosegnalate. Gli esiti degli accertamenti effettuati presso la banca dati consentivano di verificare che la più grande delle due, peraltro, aveva già numerose segnalazioni per reati contro il patrimonio.
Le bambine - la cui giovanissima età veniva confermata dall'esito dell'esame radiografico al polso - dichiaravano di essere giunte in città da Firenze, da sole ed a bordo di un pullman; le stesse in un primo momento si mostravano parecchio restie a fornire qualsiasi utile indicazione ed anzi, come si poteva evincere dalla versione dei fatti fornita agli operanti - apparsa subito assai poco credibile - erano molto poco collaborative.
La professionalità mostrata dagli operatori, tuttavia, anche con l'ausilio di personale di sesso femminile, consentiva di farsi fornire dalle piccole il numero di telefono cellulare di una persona che dicevano essere loro padre. Questi, contattato, dapprima confermava la circostanza, poi, avvedutosi che dall'altra parte della cornetta c'era la Polizia, affermava essersi trattato di un errore nella composizione del numero di telefono e chiudeva la conversazione, non rispondendo più alle successive chiamate.
Gli agenti, allora, in considerazione del fatto che le bimbe, data l'età, erano entrambi non imputabili e non potendo comunque lasciare in mezzo alla strada le due bambine - abbandonate a se stesse dalla famiglia - contattavano immediatamente la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Genova e, su disposizione del p.m. di turno, provvedevano, per il tramite degli assistenti sociali, ad affidare le piccole ad una struttura di accoglienza per minori sita in Sarzana.
Tuttavia, le due bambine, nella mattinata successiva, scappavano dalla struttura. Probabilmente, saranno di nuovo con i loro presunti genitori e, altrettanto probabilmente, cercheranno ancora di rubare. Le piccole, infatti, confidavano candidamente agli agenti che avevano commesso almeno altri 30 - 40 furti, in giro per l'Italia, senza mai essere state colte sul fatto, e sembravano non percepire neppure il disvalore della loro condotta, essendo anzi il furto considerato lecito nella cultura rom.