Intervento della Volante.
Alle ore 9:00 circa perviene all'utenza 113 la telefonata di un uomo che minaccia il suicidio.
L'operatore 113 riesce a mantenere la conversazione il tempo necessario per ottenere l'indirizzo esatto dell'abitazione dell'uomo e contestualmente lo tiene al telefono il tempo necessario per far sopraggiungere l'equipaggio automontato sul posto.
L'operatore 113, infatti, ha fatto parlare il più possibile l'aspirante suicida, ha tentato di demotivarlo, gli ha fatto raccontare i suoi problemi e ha posto in essere correttamente tutte le tecniche espressamente previste per la gestione di situazioni di assoluta emergenza come questa.
L'uomo è un anziano massese, noto per precedenti ricoveri cagionati da problemi mentali e sindrome depressiva, privo di affetti in quanto con gli unici parenti, i fratelli, ha perso i contatti da diverso tempo.
L'equipaggio giunge sul posto giusto in tempo, trovandolo nella propria abitazione con un grossolano laccio al collo: l'uomo ha cercato di impiccarsi, ma, non avendo lampadari in casa, aveva costruito un rudimentale sistema di contrappesi, usando un mobile come fulcro e appendendo dall'altro lato della corda delle pesanti statue di marmo.
Fortunatamente, il tempo perso al telefono con l'operatore 113, che lo ha trattenuto il più a lungo possibile, oltre che un primo tentativo fallito a causa di errori di calcolo sulla lunghezza necessaria della corda, e soprattutto la tempestività dell'intervento della Volante, hanno permesso di salvare la vita dell'anziano.
L'uomo non ha riportato gravi ferite se non qualche segno intorno al collo, ed è stato accompagnato al Pronto Soccorso per le cure del caso; l'uomo verrà sicuramente curato nelle modalità più opportune e soprattutto per fortuna, è salvo.