Giovane nei guai
Il 29 marzo u.s., verso le sette di sera, in località Mirteto, un operatore della Squadra Volanti, fuori dall'orario di servizio, sentiva esplodere dei colpi d'arma da fuoco.
L'Assistente Capo era in abiti civili, tornava a casa dal lavoro e non aveva con sé l'arma di ordinanza, ma sentiti gli spari non esitava ad avvicinarsi al luogo di provenienza dei colpi, un terreno adiacente al torrente Fucchia.
Già qualche giorno prima, in quella zona, era pervenuta una segnalazione analoga di spari, ma sul posto il responsabile non era stato rintracciato.
Il poliziotto delle Volanti notava un individuo il quale, dopo aver raccolto il bossolo della cartuccia esplosa, si dirigeva verso una moto da cross, la stessa che era stata segnalata nei giorni precedenti.
L'Assistente in un attimo si avventava sullo sparatore togliendogli dalla mano l'arma da fuoco, una pistola, dopodiché telefonava al 113 richiedendo l'ausilio delle Volanti mentre tratteneva l'individuo sul posto.
Immediatamente, sul posto si recava un'altra Volante ed in equipaggio della Squadra Mobile.
L'uomo veniva identificato in un trentacinquenne di Massa, senza precedenti specifici in materia di armi; la pistola, una "scacciacani" trasformata in arma da sparo, veniva sequestrata.
Gli equipaggi intervenuti effettuavano una perquisizione nella vicina abitazione del giovane nel corso della quale venivano rinvenuti 18 coltelli e armi da punta, da taglio e da lancio, per la maggior parte costruiti artigianalmente con pezzi di lamiera e manici in legno, oppure modificando repliche di libera vendita originariamente privi di lama. Nella casa veniva rinvenuto anche un fucile a pompa, regolarmente denunciato, ma illegalmente modificato sostituendo il calcio originale di 40 cm con uno artigianale di 7 cm, per garantire una più agevole occultazione. Ancora, si rinvenivano e sequestravano una molteplicità di manufatti artigianali con molla e percussore costruiti per esplodere cartucce calibro 12; oltre un centinaio di cartucce di svariati calibri; un altro paio di armi da fuoco costruite artigianalmente con parti di repliche o di vere armi e verosimilmente funzionanti nonché vari utensili per la costruzione di armi e tirapugni con lama.
Il tutto veniva sequestrato ed il soggetto è stato deferito alla competente A.G. in stato di libertà per porto di arma clandestina, esplosioni pericolose, alterazione di armi e fabbricazione e detenzione illegale di arma da sparo e munizionamento.
Il 35enne si giustificava dicendo che voleva provare l'efficacia della pistola da lui creata.