Questura di Massa Carrara

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Commissariato P.S. Carrrara

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Arresti per operazione "Codino"

Nei giorni scorsi il Commissariato di Carrara ha portato a termine la fase conclusiva di una brillante attività di indagine che ha consentito di disarticolare un sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanza stupefacente - nello specifico cocaina di ottima qualità - ed operante nella fascia costiera del territorio apuano.

Sono state infatti notificate due ordinanze di custodia cautelare in carcere ad altrettanti cittadini marocchini, già detenuti per altra causa, mentre un terzo soggetto, anch'esso pienamente responsabile dell'attività delittuosa, è tuttora ricercato, in quanto sfuggito alla cattura.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Massa Dottor Giuseppe LAGHEZZA, su richiesta del Sostituto Procuratore Dottor Federico MANOTTI, che ha diretto e coordinato l'intera attività investigativa.

Gli arrestati sono M.S. di 31 anni, nato in Algeria ma cittadino marocchino, soprannominato appunto "Codino", e vero capo dell'organizzazione, e M.M., di 23 anni, nato in Marocco, noto col nomignolo di "Zac".

Al primo il provvedimento cautelare è stato notificato nel carcere di San Vittore a Milano, dove si trovava già ristretto in quanto arrestato dalla Polizia Municipale del capoluogo lombardo sempre per spaccio di stupefacenti, mentre nei confronti di M.M. la notifica è stata effettuata presso la Casa di Reclusione di Massa, dove sta già scontando una condanna a un anno di reclusione per il reato di evasione dagli arresti domiciliari

L'evasione si verificò nell'ottobre 2010, quando l'attività investigativa era in pieno corso ed il giovane, sentendosi "braccato" dalla polizia, organizzò una vera e propria fuga in direzione della Spagna, dove godeva dell'appoggio di suoi connazionali, ma fu intercettato ed arrestato dalla Squadra Anticrimine del Commissariato dopo un rocambolesco inseguimento sulla corsia nord dell'autostrada A12.

Nel corso dell'attività di indagine, che si è avvalsa anche di operazioni tecniche ed è durata circa 4 mesi, sono stati arrestati in flagranza del reato di spaccio di stupefacenti altri tre soggetti : i primi due, A.E.O. di 40 anni, e N.M. di 23 anni, entrambi di nazionalità marocchina, sono stati catturati in due distinte operazioni nella parte terminale lato Massa di Viale da Verrazzano, nei pressi d un esercizio pubblico ambulante, zona in cui vi erano state numerose segnalazioni da parte dei residenti circa le attività di spaccio che ivi avevano luogo; il terzo, D.C., italiano, residente nella nostra provincia ed anch'egli 23 enne, è stato invece tratto in arresto in un'altra zona del lungomare, sempre a Marina di Carrara.

Gli stessi sono stati già processati e condannati a pesanti pene detentive,che vanno dai tre ai quattro anni di reclusione, in considerazione della recidiva reiterata specifica infraquinquennale.

Si tratta di tre soggetti utilizzati dalle "menti" del gruppo per lo spaccio al minuto, dal momento che l'attività si dimostrava molto redditizia, in quanto ogni elemento del gruppo arrivava a smerciare anche 50-60 dosi al giorno di cocaina, ed il prezzo variava dai 40 ai 50 euro per ogni dose da mezzo grammo; il prezzo più favorevole era una sorta di "premio fedelta'" ai consumatori più assidui.

In tal modo la consorteria criminale giungeva a realizzare un "giro d'affari" giornaliero di oltre 5000 euro.

A tale somma, si aggiungevano gli introiti derivanti da un'altra attività, vale a dire lo smercio di hashish, come emerge in maniera inconfutabile dalle intercettazioni telefoniche tra gli indagati e tra questi ed i loro clienti.

L'operazione, chiamata "Codino" proprio dal soprannome con cui nell'ambiente degli spacciatori era indicato M.S.,ha preso il via nell'estate del 2010, allorquando da una attività investigativa condotta dal Commissariato di Genova Pre era emersa la presenza di un soggetto, di cui si conosceva soltanto il nomignolo, vale a dire quello testè citato, responsabile di una attività di spaccio nel territorio di Carrara, motivo per cui quell'ufficio di polizia inviava una segnalazione, sebbene molto generica, circa "Codino".

Con una attività di indagine articolata e difficoltosa, condotta dapprima con metodi tradizionali - appostamenti e pedinamenti - nelle cosiddette "piazze" dello spaccio esistenti nella nostra zona, veniva localizzato ed identificato il personaggio oggetto della segnalazione, asseritamente nato in Algeria, ma cittadino marocchino, già gravato da precedenti di polizia per rapina e lesioni personali, oltre che specifici per stupefacenti.

Veniva altresì accertato come l'uomo operasse avvalendosi di un sodalizio criminoso che essendo maggiormente agguerrito rispetto ad altri, era riuscito ad imporsi nell'attività di spaccio nel nostro territorio, esercitando sui tossicodipendenti condotte intimidatorie e ritorsioni (ad esempio, minacce di percosse o di incendiare l'autovettura), tanto da ottenere il predominio relativamente allo smercio "al dettaglio" della cocaina sul litorale apuano, estendendo la propria attività illecita da Marina di Carrara soprattutto alla vicina Partaccia ed anche a Marina di Massa.

La "base operativa" del gruppo era invece un appartamento sito in Viale Galilei, che dopo essere stato individuato dal personale del Commissariato era stato anch'esso oggetto di segnalazioni da parte di diversi abitanti della zona, e che a conclusione dell'operazione è stato di fatto "liberato", restituendo in tal modo maggiore serenità a residenti e villeggianti che vi abitano nei pressi.

Nell'abitazione, in cui si trovava ristretto agli arresti domiciliari in quanto già arrestato per spaccio di stupefacenti M.M., quest'ultimo nonostante il regime restrittivo continuava imperterrito a pianificare telefonicamente l'attività illecita, tenendo numerosissimi contatti sia con i propri complici che con gli acquirenti della droga, per poi appunto affidare la consegna della stessa ai "cavallini" incaricati dello smercio al minuto.

Ma il sodalizio criminoso risultava dominante sul territorio non solo a causa di pressioni ed intimidazioni, ma anche per un altro particolare tutt'altro che irrilevante : approvigionandosi a Milano, riusciva ad immettere sul mercato della cocaina di ottima qualità, con percentuali di principio attivo che raggiungevano anche l'81 per cento, in misura pressoché doppia rispetto allo stupefacente di quel genere normalmente smerciato nella nostra zona, il cui principio attivo varia dal 35 al 40 per cento; per tale motivo la sostanza smerciata dal gruppo di maghrebini era ricercatissima dai consumatori, ma anch insidiosa in quanto afferente un elevato tasso di tossicità, e pertanto poteva anche rivelarsi letale.

Oltre all'arresto dei quattro nordafricani e del loro complice italiano, l'attività operativa condotta dalla Squadra Anticrimine e dalla Squadra Volanti del Commissariato ha consentito di ottenere numerosi riscontri all'illecita attività, resi difficoltosi dal fatto che lo spaccio avveniva in maniera davvero capillare, con la consegna di non più di una dose per volta, salvo a pochissimi clienti fidatissimi : sono state sequestrate in totale circa 40 dosi di cocaina, oltre a circa 12000 euro in contanti e numerosi apparecchi cellulari utilizzati dai pusher.

E'stata infine inoltrata la rituale segnalazione alla Prefettura per il consumo di stupefacenti a carico di 12 persone, per le quali è già in corso il procedimento amministrativo previsto dalla legge.


09/08/2011

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