Rapinava prostitute nei guai massese
Nella decorsa nottata personale della Sezione Volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Massa Carrara procedeva all'arresto per i reati di rapina plurima, lesioni personali ed evasione di un cittadino massese trentaduenne, P.B. le iniziali, pluripregiudicato per reati contro la persona e ristretto al regime della detenzione domiciliare.
Intorno alle ore 1:00, la locale Sala Operativa diramava una nota relativa all'avvenuta rapina ai danni di una prostituta sul Lungomare di Levante, in località Ronchi.
Giunti sul posto, gli agenti operanti acquisivano informazioni in merito al fatto delittuoso appena verificatosi, apprendendo che un giovane a bordo di una utilitaria di colore rosso aveva avvicinato la ragazza con la scusa di volersi accordare per una prestazione sessuale.
Dopo avere fatto salire la prostituta a bordo del mezzo, l'uomo si recava in una zona appartata e, fermata bruscamente l'auto, strappava la borsa alla ragazza e la colpiva violentemente al volto con alcuni schiaffi, spingendola fuori dalla vettura e dandosi a precipitosa fuga.
Sulla base delle informazioni fornite dalla ragazza, le Volanti si mettevano prontamente alla ricerca della vettura del responsabile e, nel mentre, giungeva via radio una ulteriore nota circa l'avvenuta commissione di altra rapina ai danni di altra meretrice, sempre da parte di un uomo a bordo di una vettura di colore rosso, questa volta in Viale delle Pinete.
Anche in questo secondo caso il giovane avvicinava la meretrice e la faceva salire in auto, provando poi a strapparle la borsa, ma la ragazza prontamente scendeva dalla vettura e provava a scappare.
Veniva però raggiunta dall'uomo, che iniziava a picchiarla selvaggiamente con pugni, calci e addirittura mordendola ad un braccio per farle lasciare la borsa; la ragazza reagiva, graffiando l'uomo e mordendolo anche ad una guancia, prima di essere sopraffatta e lasciare la presa.
Il malvivente riusciva ad allontanarsi, ma il numero di targa della sua vettura veniva rilevato da un testimone che lo riferiva agli operatori delle Volanti, nel frattempo intervenuti sul posto.
Da accertamenti al terminale, la vettura risultava intestata alla madre di P.B., pluripregiudicato ed in regime di detenzione domiciliare.
Gli agenti si recavano immediatamente presso l'abitazione dell'uomo, all'esterno della quale era parcheggiata la vettura di colore rosso utilizzata per la commissione delle rapine con il motore ancora caldo, chiaro indice del fatto che fosse stata utilizzata da poco.
Ai poliziotti apriva proprio P.B., che per di più presentava una vistosa ferita al volto ancora sanguinante. Il giovane è apparso molto nervoso, e non ha saputo fornire spiegazioni convincenti circa la lesione riportata.
Gli operanti procedevano, quindi, alla perquisizione domiciliare, rinvenendo il cellulare di una delle due prostitute rapinate; P.B., messo alle strette, crollava, ammettendo le proprie responsabilità e confessando agli agenti di avere abbandonato la borsa della ragazza nei pressi del rigagnolo Ricortola, ove veniva effettivamente rinvenuta e recuperata dagli agenti.
L'uomo veniva, quindi, tratto in arresto per i reati di cui sopra e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, veniva associato alla locale Casa di reclusione a disposizione della A.G.