Stalking un arresto a Carrara
Il Commissariato di Carrara ha eseguito nei giorni scorsi una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di "atti persecutori", meglio conosciuto come "stalking", nei confronti di un cittadino, residente a Carrara.
La misura cautelare, emessa dal Giudice del Tribunale di Carrara Dott. Maurizio MAUCERI su richiesta del Sostituto Procuratore Dottoressa Alessandra CONFORTI, è giunta al termine di un delicato quanto complesso iter procedimentale nei confronti dell'uomo, in precedenza colpito dalla misura meno affittiva del "divieto di avvicinamento" alla persona offesa ed ai luoghi dalla stessa frequentati.
La vicenda che ha portato all'arresto dell'uomo ha inizio già nel settembre del 2009, allorquando la sua ex moglie (si erano separati da circa 2 anni), si è presentata negli Uffici del Commissariato per denunciare una serie di comportamenti molesti e persecutori posti in essere dall'ex marito, che non si rassegnava alla rottura del rapporto coniugale.
In sede di denuncia la donna si riferiva di essersi determinata a rivolgersi al Commissariato in quanto era esasperata dalla continua, pressante presenza dell'ex coniuge in ogni luogo in cui la stessa si recava, dall'abitazione dei propri genitori al luogo di lavoro, oltre naturalmente a continue "apparizioni" nei pressi della propria abitazione, e lo stesso on aveva desistito dalla propria condotta nonostante le ripetute richieste della donna di lasciarla in pace.
Nel corso dell'attività di'indagine emergeva come l'uomo avesse addirittura, una volta uscito dal proprio ambito familiare a seguito della separazione, preso in locazione un appartamento a poche decine di metri da quello della ex moglie.
In seguito alla prima denuncia, il Commissariato di Carrara inoltrava una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa, che, valutata la gravità della situazione chiedeva ed otteneva dal G.I.P. Dottor Giuseppe LAGHEZZA la sopra menzionata misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie.
Nonostante la già consistente afflittività della suddetta misura l'uomo, dopo un periodo di apparente tranquillità, riprendeva a perseguitare in ogni modo la ex moglie, dapprima con continue telefonate anche in ora tarda, e successivamente ritornava a far sentire in maniera ossessiva la propria presenza alla donna, con conseguenti numerosi interventi delle pattuglie delle Forze di Polizia sia presso l'abitazione di residenza della stessa, sia sul luogo dove la stessa lavora.
Nonostante le reiterate esortazioni da parte del Commissariato a desistere dalla propria condotta persecutoria, l'uomo continuava imperterrito nelle propri molestie ai danni della ex coniuge, motivo per cui il Commissariato inoltrava particolareggiate segnalazioni all'Autorità Giudiziaria di Massa, evidenziando le sistematiche violazioni da parte dell'uomo, della misura cautelare impostagli originariamente, in considerazione dello stato di prostrazione in cui versava la vittima dei reiterati atti persecutori.
A seguito delle suddette nuove informative, valutato l'aggravarsi della situazione, giunta a livello insostenibile, il Sostituto Procuratore Dottoressa Alessandra CONFORTI richiedeva la misura cautelare più affittiva, vale a dire quella della custodia cautelare in carcere.
A seguito dell'accoglimento della richiesta di cui sopra da parte del Giudice MAUCERI, il Commissariato provvedeva a rintracciare l'uomo e ad eseguire il provvedimento, associando lo stesso presso la Casa di Reclusione di Massa.