L’Ufficio Immigrazione della Questura di Massa Carrara la scorsa settimana ha proceduto all' accompagnamento di due cittadini stranieri, appena scarcerati dalla Casa di Reclusione di Massa al termine dell’esecuzione di lunghe pene detentive, in due distinti Centri per Rimpatrio.
In particolare, il primo di questi, 43/enne cittadino bosniaco, disoccupato, durante la propria permanenza in Italia si è contraddistinto per una lunga serie di furti specializzati e rapine in magazzini, depositi nonché civili abitazioni, unitamente ad altri connazionali con i quali aveva costituito un sodalizio criminoso operante in diverse regioni. Lo stesso, inoltre, aveva accumulato anche condanne per porto d’armi, danneggiamento e guida in stato di ebbrezza alcolica, creando pericolo per l’incolumità propria e degli utenti della strada, e in una circostanza era anche riuscito ad evadere dal carcere mentre espiava una parte delle proprie pene.
L'uomo, una volta dimesso dal carcere, in ragione della sua comprovata e documentata pericolosità, è stato fatto oggetto di ordine del Questore di lasciare il Territorio Nazionale con accompagnamento al C.P.R. di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, onde facilitarne il rimpatrio immediato.
Pochi giorni dopo, l'Ufficio Immigrazione procedeva ad una seconda espulsione, con accompagnamento al C.P.R. di Milano di un altro cittadino straniero, 45/enne di nazionalità Marocchina, anch’esso reduce da una lunga detenzione per diversi reati quali furto, spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni, porto d’armi ed estorsione.
Lo stesso si era reso responsabile, alcuni anni prima, anche del reato di estorsione e furto in concorso con altro connazionale in pregiudizio addirittura di un disabile (affetto da malattia e menomazioni permanenti e croniche) residente a Carrara. In quella circostanza, gli operatori della Polizia di Stato, coordinati dalla locale Procura, ponevano definitivamente termine ad una lunga serie di angherie consumate, in un apprezzabile arco temporale, in pregiudizio di un soggetto affetto da disabilità, il quale, terrorizzato, si rifiutava di uscire dalla propria abitazione, se non in presenza di personale di Polizia, per timore di incontrare i propri persecutori, modificando sostanzialmente, in tal modo, le proprie abitudini di vita e ricavandone una significativa compromissione della propria libertà di movimento, circoscritta a luoghi e circostanze ritenute più sicure.
A distanza di tempo, terminata la condanna in carcere, il Questore ha emesso nei suoi confronti, per tutti i reati commessi che hanno creato un grave allarme sociale nella cittadinanza, un provvedimento di espulsione dal Territorio Nazionale con accompagnamento al Centro per rimpatrio di Milano, da dove poi sarà rimpatriato. Le misure intraprese dall’Ufficio Immigrazione rappresentano una pronta risposta alle richieste di sicurezza della cittadinanza, anche per emarginare dalla laboriosa comunità di cittadini stranieri presenti nella Provincia tutti quelli che non danno prova di adesione al vivere civile e, ricorrendo alla commissione di gravi reati, turbano la serena convivenza della comunità apuana.