Nel pomeriggio del 2 marzo u.s., personale della Squadra Volante della Questura di Massa Carrara ha tratto in arresto un cittadino italiano residente a Massa, poiché colto nella flagranza del reato di atti persecutori nei confronti della moglie, che aveva presentato formale atto di denuncia/querela nel corso della mattinata dello stesso giorno in Questura.
La misura pre-cautelare ha posto fine ad una lunga serie di violenze, fisiche e psicologiche, riferite dalla signora in sede di denuncia, intensificatesi negli ultimi mesi dopo avere esternato al marito la sua volontà di interrompere il rapporto coniugale.
Alla base dei comportamenti violenti del marito, secondo il racconto della donna, una condizione di patologica gelosia sommata, negli ultimi tempi, al disperato tentativo di convincere la moglie a non lasciarlo.
Spesso le violenze e le angherie a cui era costretta a soggiacere la consorte venivano commesse alla presenza della loro figlia minorenne e sul luogo di lavoro.
La situazione è degenerata ulteriormente negli ultimi giorni del febbraio u.s., quando, al culmine dell’ennesimo litigio, la donna si allontanava dall’abitazione a bordo della propria auto inseguita, anche in autostrada, dal marito, il quale durante l’inseguimento tentava di tamponarla.
L’escalation della violenza è proseguita il 27 febbraio u.s. quando, a seguito di un intervento effettuato dal personale della Squadra Volante presso l’abitazione della coppia, l’uomo veniva denunciato in stato di libertà per gravi minacce rivolte alla moglie.
In quella circostanza venivano ritirati in via cautelare dagli operanti numerosi coltelli da collezione e una balestra che il soggetto custodiva in casa, nonché il porto di fucile per uso sportivo, mentre due pistole, regolarmente detenute, erano state depositate spontaneamente dall’indagato in un’armeria.
Il 1° marzo, sempre a seguito di un intervento della Polizia, l’uomo veniva indagato in stato di libertà per minacce aggravate nei confronti della moglie, commesse usando un coltello (sequestrato nella circostanza), e porto di strumenti atti ad offendere.
Il 2 marzo, infine, mentre si trovava in Questura per formalizzare un’articolata denuncia nei confronti del coniuge, la signora veniva avvertita telefonicamente dalla madre che il marito la stava cercando.
Terminata la denuncia, la donna, che rifiutava la collocazione in una struttura protetta, veniva accompagnata a casa da un equipaggio dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico il quale trovava il marito che attendeva la consorte con fare minaccioso.
In tale circostanza, constatata la persistente volontà di perseguitare la moglie, il soggetto veniva tratto in arresto dagli Agenti della Polizia di Stato.