Con la collaborazione della Guardia di Finanza, della Polizia Locale (Mantova e Porto Mantovano), dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e dell’ATS Valpadana.
Nella mattinata e primo pomeriggio del 30 ottobre 2018, si sono svolti servizi straordinari di controllo del territorio, mirati alla verifica degli esercizi pubblici adibiti a “ComproOro” presenti nel Comune di Mantova e “Grande Mantova”.
L’attività di controllo – che ha visto l’impiego di oltre 30 uomini - è stata disposta dal Questore di Mantova, nell’ambito delle iniziative formulate in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto, e ha visto la partecipazione, oltre che della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Polizia Locale (Mantova e Porto Mantovano), dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e dell’ATS Valpadana.
I controlli, che si sono esplicati presso 6 ComproOro, hanno consentito di verificare l’osservanza della nuova normativa emanata nel maggio 2017, oltre che degli obblighi sanciti dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza: non ci dimentichiamo, infatti, che questa attività commerciale è soggetta al rilascio di licenza da parte del Questore. Anche il rispetto della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro nonché degli obblighi prescritti dai regolamenti comunali è stato accuratamente vagliato.
In particolare, in due esercizi, è stata riscontrata dalla Guardia di Finanza la non corretta compilazione delle schede di acquisto del metallo, obbligo previsto dalla nuova normativa, ossia dal decreto legislativo del maggio 2017 che impone, tra l’altro, ai titolari dei ComproOro l’iscrizione in un apposito registro, rendendo così possibile un censimento delle attività, e la piena tracciabilità della compravendita. Per l’inadempienza riscontrata nei due casi suddetti è prevista una sanzione fino a 10 mila euro.
Inoltre, Funzionari dell’ATS-Valpadana riscontravano in un esercizio la mancanza di conformità dell’impianto elettrico, mentre l’Ispettorato del Lavoro contestava, ad un altro, la mancanza di autorizzazione per l’impianto di videosorveglianza.
Non venivano rilevate - nell’immediatezza - situazioni di lavoro sommerso, ferme restando ulteriori verifiche in corso a cura della Guardia di Finanza e dell’Ispettorato del Lavoro.
Durante il servizio venivano altresì controllati 3 bar, già da tempo “attenzionati” per la frequente presenza di clientela con precedenti penali e di polizia: per gli stessi è stata avviata la procedura per l’applicazione dell’art. 100 TULPS (sospensione della licenza).
Sempre nel corso del servizio, sono state identificate 29 persone, di cui 18 pregiudicate: a tre di queste veniva notificato Avviso Orale del Questore, mentre ad altre 12 un foglio di via obbligatorio, in quanto tutte pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un cittadino ghanese A.D. classe 1988, clandestinamente presente sul territorio nazionale, veniva espulso con Ordine del Questore.