La Questura di Macerata continua incessantemente nei servizi di prevenzione nei pressi degli Istituti scolastici denominati “Operazione Scuole Sicure” disposti dal Questore Antonio PIGNATARO e coordinati dal Dirigente della Squadra Mobile Dott.ssa Maria Raffaella ABBATE.
Nel corso di questa settimana c’è stata la denuncia di uno studente minore per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nonché la segnalazione in via amministrativa nei confronti di altri tre soggetti minorenni.
Il potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo, messo in campo nei pressi degli istituti scolastici contro la diffusione delle droghe è massimo.
In particolare durante questa settimana nell’ambito del preordinato servizio quotidiano – Scuole Sicure- volto al contrasto del fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope in prossimità degli istituti scolastici operatori in borghese procedevano al controllo di vari giovani studenti.
Nella circostanza un sedicenne veniva trovato in possesso di un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana. L’attività di indagine immediatamente condotta permetteva di addivenire alla persona che l’aveva ceduta e che veniva individuata in un suo coetaneo il quale veniva deferito per il reato di cui all’art. 73 comma 5 DPR 309/90. La sostanza psicotropa veniva posta in sequestro penale mentre l’altro soggetto, il detentore, veniva segnalato alla locale Prefettura in violazione dell’Art. 75 della stessa normativa in materia di sostanze stupefacenti. Per tale ragione la quantità di Marijuana veniva vincolata anche in via amministrativa. Esperite le formalità di rito i due minori venivano affidati ai genitori.
Analogo episodio si verificava nella giornata successiva in quanto nell’ambito del preordinato servizio denominato “Scuole Sicure”, operatori in borghese controllavano nei pressi delle Scuole altri due giovani studenti minorenni, intenti nel confezionamento di una sigaretta di marijuana. L’attività di P.G. permetteva di sequestrare in via amministrativa la marijuana e segnalare a norma dell’art. 75 DPR 309/90 i due ragazzi alla locale Prefettura competente, per il riferito e riscontrato uso personale della sostanza. L’attività di P.G. permetteva anche di rinvenire un Grinder (macinino) e cartine per il confezionamento delle sigarette.
Ancora una volta quindi la Polizia interviene per difendere bambini e loro famiglie da chi vuole avvelenare i nostri giovani ed è per questa ragione che i Servizi scuole sicure Continuano in modo incessante ogni giorno, ogni mattina, all’Inizio ed alla fine delle lezioni perché l’obiettivo che ci si prefigge è quello di Sorvegliare le scuole pattugliando la città per difendere e tutelare la comunità da chi vuole distruggere le giovani generazioni.
I nostri Poliziotti sono gli “angeli dei bambini”, il nostro obiettivo è quello di eliminare lo spaccio davanti alle scuole posto in essere spesso dagli stessi minori, spesso della stessa classe che provvedono a distribuire la droga acquistata anche agli altri
Non possiamo tollerare ed ammettere in alcun modo che circoli Droga tra libri e quaderni, per questo i controlli della polizia nelle scuole di Macerata aprono scenari inquietanti sul fronte dello sballo tra i giovanissimi. E il questore Antonio Pignataro lancia un appello: «L'indifferenza della società è il male peggiore dei nostri tempi - dice -. Ora occorre reagire per evitare che la vita dei nostri ragazzi venga avvelenata e distrutta dalle sostanze stupefacenti». L'impegno deve essere massimo infatti la Questura di Macerata è impegnata quotidianamente nell'operazione Scuole sicure, che vede l’impiego quotidiano degli agenti della Squadra Mobile, diretta dal commissario capo Maria Raffaella Abbate e personale di rinforzo in divisa con l’impiego delle unità cinofile. Un'attività, spiega il questore, «a difesa delle giovani generazioni e delle tante famiglie dalle tribolazioni che provano nel vedere i propri ragazzi destinati a cadere nel tunnel della droga e quindi all'autodistruzione». I controlli vengono effettuati nei pressi degli istituti scolastici: veri e propri pattugliamenti con l'impiego di poliziotti in divisa e in borghese, sia prima dell'orario d'ingresso che all'uscita degli alunni.
Il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti tra giovani avviene su due binari: prevenire e reprimere.
Per questo motivo si organizzano incontri con gli studenti di tutte le età considerando che l’età del consumo di droga si è notevolmente abbassata, si registrano infatti consumatori anche a partire dai 9 anni, motivo per qui i nostri agenti si recano nelle scuole illustrando ai giovani quali sono le conseguenze dell’uso di sostanze stupefacenti, sia sulla salute che sulla vita nel senso ampio del termine che ricomprende anche la libertà di movimento, di non poter più guidare uno scooter o una autovettura quando si viene trovati in possesso di sostanze stupefacenti o quando si risulta positivi all’uso della cannabis, anche quella cosiddetta “legale”.
L'attività investigativa poi viene svolta all’ingresso dei ragazzi nelle scuole, alla loro uscita ma anche durante le lezioni per evitare «sporadiche irruzioni o consegne di droga da parte di pusher ai ragazzini, che a loro volta, ormai arruolati, sono destinati a spacciare per avere le loro dosi gratuite».
In particolare gli agenti della Squadra Mobile in perfetta sinergia con le autorità scolastiche, hanno svolto un attento monitoraggio.
Il Questore ci tiene a sottolineare che da tempo e, in modo particolare, nell’ultimo periodo si è registrata una frattura marcata tra potere politico e comunità scientifica come se la scienza fosse un surrogato e fosse costituita da esponenti ciarlatani senza competenza o preparazione e questa frattura si rileva nel mondo della cannabis dove, nonostante il parere Consiglio Superiore di Sanità, raccomanda espressamente e in modo preoccupato di attivare, nell’interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione misure atte a non consentire la libera vendita dei suddetti prodotti assistiamo alla commercializzazione di cannabis all’interno di esercizi commerciali grazie ad alcuni soggetti deputati a rappresentare le leggi e lo stato che vogliono una legge che liberalizza le droghe maldestramente definite leggere.
La questura, proprio in relazione allo spaccio dentro e fuori dalle scuole, già da tempo, come detto, conduce «una intensa attività investigativa per stroncare qualsiasi attività di spaccio diretta a ragazzi minorenni, alle volte, come registrato dalle attività di indagine e dai dati delle comunità di recupero per tossicodipendenti addirittura sotto i 12 anni».
Il questore Pignataro tiene a evidenziare un particolare: «I nostri interventi, che saranno garantiti anche nel futuro e sempre in maniera più incisiva, potranno dare i massimi risultati solo ed esclusivamente con la partecipazione sinergica di tutte le istituzioni coinvolte nelle attività di prevenzione, a cui va il mio plauso per l'impegno profuso fino ad oggi. Un gioco di squadra che deve essere considerato un punto di arrivo, ma allo stesso tempo un punto di partenza per aggredire e sconfiggere il preoccupante e dilagante fenomeno dell'uso e dello spaccio di droghe nelle scuole, che vede i nostri giovani sempre con un'età più precoce affacciarsi al mondo della sballo, come si può rilevare nei reparti di pediatria di ogni ospedale dove si assiste all'aumento dei ragazzi ricoverati a seguito di patologie causate dall'uso di droga. Siamo di fronte, purtroppo, ad una società che vuole sempre di più un uso della droga accettato e normalizzato e pertanto ancora una volta chiedo ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, alle famiglie e alle altre figure che lavorano a scuola di adempiere, come sottolinea in ogni occasione il capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli, alle proprie funzioni con fedeltà alla Repubblica, disciplina ed onore, in quanto dalla loro capacità di rilevare situazioni anomale, come lo spaccio di droga, può dipendere la vita dei ragazzi, evitando così che tante famiglie possano entrare nella disperazione vedendo i propri figli, a causa della droga, cadere nel tunnel dell'autodistruzione».
Il genitore che difende gli altri e combatte non aiuta solo se ma aiuta anche gli altri affinché i figli non siano annientati dal mondo della droga e rovinati nella loro esistenza