comunicato stampa del 5 dicembre 2019
Nell’ambito della vasta e complessa attività di prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, obiettivo preminente del Questore di Macerata, Dott. Antonio PIGNATARO (foto) il quale, con i continui e giornalieri servizi antidroga, anche nell’ambito dell’operazione “Scuole Sicure” è riuscito a contrastare efficacemente il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti ad opera della criminalità nigeriana con continui, ininterrotti e persistenti servizi di polizia giudiziaria nella serata di ieri si è data una imponente battuta di arresto anche al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ad opera della criminalità albanese.
Nella serata di ieri la Squadra Mobile di Macerata diretta dalla D.ssa Maria Raffaella ABBATE (foto), dopo una rapida ed efficace attività di indagine durata alcuni giorni e concretizzatasi con appostamenti e pedinamenti lungo gli spostamenti di un uomo ha chiuso la rete attorno a due soggetti albanesi, rispettivamente marito e moglie, residenti in città, trovati in possesso di un quantitativo importante di cocaina e di oltre 4.000 euro in contati, frutto dell’attività di spaccio.
Gli uomini della Squadra Mobile sono entrati in azione nella serata di ieri ed hanno circondato l’abitazione della coppia fino a quando dopo alcune ore l’uomo è uscito dall’abitazione. L’uomo, di anni 34, già conosciuto a questo Ufficio.
In particolare, nella serata di ieri, alle 20:30circa l’uomo usciva dal proprio palazzo in cui vive e veniva notato muoversi con un con passo spedito ed in maniera guardinga verso la propria autovettura parcheggiata poco distante ma veniva subito bloccato e sottoposto ad un controllo. A questo punto il fermato chiamando la moglie ad alta voce tentava di avvertirla del controllo in atto. La donna, immediatamente rientrata a casa, si affacciava da un’altra finestra presente al lato opposto dello stabile, probabilmente nel tentativo di disfarsi di sostanza stupefacente, ma vedendo che anche quel lato della casa era presidiato dagli operatori della Squadra Mobile rientrava immediatamente.
L’uomo intanto manifestava agli operatori segni di irrequietezza evidente. A questo punto gli operatori della Squadra Mobile, diretti e coordinati sul posto dal dirigente D.ssa Maria Raffaella ABBATE, facevano irruzione all’interno dell’appartamento.
L’uomo, un albanese di 34 anni, sottoposto a perquisizione personale, occultava indosso la somma di 2000 euro in banconote da 100/50/20 euro, di cui non forniva giustificazioni circa il possesso.
All’interno dei locali cucina gli agenti rinvenivano dentro un mobile attrezzatura idonee al confezionamento delle dosi termo saldate oltre ad una bilancia elettronica funzionante.
La successiva perquisizione dell’abitazione, eseguita con l’ausilio di unità cinofile, consentiva di individuare subito sulla persona della moglie, anch’essa albanese di 28 anni, nascosti all’interno del suo reggiseno 5 confezioni in plastica termo saldate tramite specifico apparecchio, del peso di gr. 8 cadauna per un complessivo di 40 grammi, che, successivamente sottoposta a narcotest, risultava essere cocaina.
Sempre sulla donna, nel reggiseno, si rinveniva anche un pacchetto di banconote avvolte in plastica termosaldata, per un totale di 2000 euro in banconote da vario taglio.
Vistosi ormai scoperto l’uomo dava in escandescenza, scagliandosi violentemente contro i poliziotti dando vita ad una colluttazione al termine della quale l’uomo veniva bloccato e arrestato.
Per quanto sopra, entrambi i coniugi, sono stati tratti in arresto poiché ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti oltre che per la resistenza e violenza posta in essere nei confronti dei poliziotti impegnati nell’operazione.
Il denaro per un totale di 4000 euro, frutto dell’attività di spaccio, come pure gli strumenti utilizzati per il confezionamento: bilancia, coltello e soprattutto l’apparecchiatura termo saldante venivano sequestrati perché ritenuti strumenti e provento dello spaccio di droga.
Al termine delle predette attività l’uomo veniva associato a carcere di Montacuto di Ancona mentre la moglie posta agli arresti domiciliari, presso il proprio indirizzo di residenza, in ragione dell’evidente stato avanzato di gravidanza.