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Incessante attivita’ investigativa da parte della Polizia di Stato svela una vera e propria filiera di cittadini cinesi che utilizzano documenti falsi per ottenere il permesso di soggiorno

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permesso di soggiorno

comunicato stampa del 7 maggio 2019

Come già comunicato il 29 marzo scorso, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata e la Squadra Mobile avevano segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata 5 cittadini extracomunitari di nazionalità cinese quasi tutti residenti in provincia,  per il reato di cui all’art. 5 comma 8 bis del D.L.286/98  (link articolo precedente) poiché, al fine di determinare il rilascio del permesso di soggiorno CE attualmente denominato UE per soggiornanti di lungo periodo, avevano prodotto a corredo dell’istanza una attestazione di superamento del test di lingua italiana risultato contraffatto.

La richiesta di permesso di soggiorno CE può essere presentata da cittadini extracomunitari:

  • regolarmente soggiornanti da cinque anni;
  • che non abbiano riportato condanne per gravi specifici reati;
  • che siano in possesso di un reddito non inferiore all’importo dell’assegno annuo sociale  pari a 5.800 euro e di un alloggio idoneo;
  • che siano in grado di presentare un attestato di superamento del test di conoscenza della lingua italiana ai sensi dell’art.2 bis dello stesso Testo Unico.  

Tutti i certificati, apparentemente rilasciati da due Istituti autorizzati dal Ministero dell’Interno e che da accertamenti espletati sono risultati estranei alla vicenda,  sono risultati successivamente contraffatti  come comunicato dagli stessi enti certificatori ed è stato appurato che i certificati erano stati scaricati da Internet e successivamente contraffatti con l’inserimento dei dati degli interessati. 

I certificati attestanti la conoscenza della lingua italiana, come già detto, vengono rilasciati da Istituti riconosciuti e abilitati dal Ministero dell’Interno e con il nuovo Decreto Salvini, è necessario anche per l’ottenimento della cittadinanza.

Le indagini operate dall’Ufficio Immigrazione e dalla Squadra Mobile della Questura di Macerata, erano scattate in quanto era stato notato un particolare aumento delle richieste di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo da parte di cittadini cinesi provenienti anche da altre province. Inoltre, i cittadini cinesi che avevano presentato le istanze volte al rilascio del permesso di soggiorno non parlavano assolutamente italiano e facendo delle verifiche a campione, era stato notato che  i certificati, apparentemente rilasciati dai due istituti di Perugia e Milano (assolutamente ignari), erano compilati in modo da destare forti sospetti circa la loro autenticità. Nel corso delle indagini, era stato accertato infatti che i suddetti cittadini cinesi, avevano scaricato gli attestati da Internet e che dietro la produzione dei suddetti certificati vi sia una vera e propria associazione di natura criminosa.

Alla luce di quanto sopra, l’Ufficio immigrazione e la Squadra Mobile  hanno proseguito l’attività di indagine su altre decine di istanze presentate nell’ultimo periodo da cittadini cinesi e infatti ulteriori cinque richieste sono risultate contraffatte con lo stesso sistema con cui erano state inoltrate le istanze trattate nel mese di marzo scorso.

A seguito del proseguo dell’attività, sono stati deferiti all’A.G. ulteriori 10 cittadini cinesi di età compresa tra 29 e 49 anni, tutti residenti in provincia.

 Tutti gli indagati infatti, già in possesso di permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, hanno presentato presso l’Ufficio Immigrazione istanze di rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e, al fine di attestare il superamento del test di lingua italiana, hanno allegato alle rispettive istanze attestati rilasciati da centri autorizzati di Perugia e di Milano.

L’attività di indagine svolta, ha evidenziato la falsità degli attestati che non sono mai stati rilasciati dai predetti istituti. Per questo motivo,  sono state rigettate le istanze presentate dai cittadini cinesi i quali recatisi in Ufficio per la relativa notifica del provvedimento di rigetto, sono stati formalmente indagati poiché, al fine di determinare il rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, producevano a corredo dell’istanza una attestazione di superamento del test di lingua italiana poi risultata contraffatta.


08/05/2019

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