
Il risultato conseguito è frutto di un lavoro di squadra tra gli Uffici della Questura di Lucca e dei Commissariati di Viareggio e Forte dei Marmi deputati al controllo del territorio, alla prevenzione e repressione dei reati e l’Ufficio Immigrazione, che ha messo in campo tutti gli strumenti normativi a disposizione e buone prassi per far sì che gli stranieri più pericolosi venissero rimpatriati nel paese di origine.
Benché fosse gravato dal divieto di avvicinamento alla casa familiare e ai luoghi frequentati dalla persona offesa, aveva sistematicamente violato le misure disposte dal Giudice, cosicché, nel giugno scorso, gli uomini della Volante della Questura l’avevano anche tratto in arresto, dopo averlo sorpreso a casa della donna, all’esito dell’ennesimo litigio.
Gli accertamenti condotti dal locale Ufficio Immigrazione hanno consentito di dimostrare che, sebbene padre di minore cittadino italiano, di fatto ha perduto i propri riferimenti parentali, avendo interrotto i rapporti con la moglie dopo che la stessa ha presentato denuncia – querela per maltrattamenti in famiglia. L’uomo era sconosciuto agli stessi servizi sociali competenti.
Altro recente rimpatrio riguarda un cittadino Tunisino, che a Lucca ed in Versilia aveva destato allarme sociale per aver commesso fatti particolarmente gravi, fra cui tentato omicidio, lesioni personali gravi, molestia sessuale contro minori, reiterati furti aggravati, resistenza a P. U, guida sotto l’influenza dell’alcool.
Gli accompagnamenti ai CPR, di cui l'ultimo avvenuto nel pomeriggio di ieri al centro di Potenza, hanno riguardato anche i richiedenti asilo con gravi precedenti penali, pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, che attenderanno nei centri l’esito del relativo procedimento amministrativo.
(Comunicato stampa del 1 ottobre 2022)