Questura di Lodi

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POLIZIA DI STATO: “LA BIANCA, LA NEVE E LA SPORCA”.

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Operazione antidroga della Questura

Questa mattina, personale della Questura di Lodi ha eseguito 5 delle 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Lodi d.ssa Isabella Ciriaco su richiesta del Pubblico Ministero d.ssa Sara Mantovani, nei confronti di cittadini marocchini ed italiani dediti alla detenzione e vendita di sostanze stupefacenti nei campi del Lodigiano, del sud Milano e del sud Pavese.

L'indagine è nata dalle intercettazioni emerse nell'ambito di una precedente indagine ed è stata accompagnata dall'attività di pedinamento ed appostamento degli investigatori della Questura di Lodi e dal recupero di sostanza stupefacente e denaro.

Tutti gli indagati infatti sono dediti ad una costante ed assidua attività di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, dalla quale traggono la loro principale fonte di guadagno e che gestiscono con modalità che ne denotano elevata capacità a delinquere.

L'assiduità dei contatti tra gli indagati ha poi dimostrato che lo spaccio è stato esercitato come una vera e propria attività lavorativa e questo anche quando gli indagati rientravano nel Paese di origine perché si sostituivano tra di loro per non perdere il patrimonio di contatti che avevano con gli acquirenti, il controllo dei territori in cui operavano, che costituisce un reale "avviamento" di questa attività lavorativa, con un valore commerciale assolutamente indiscutibile.

Il linguaggio utilizzato, pur con le inevitabili cautele che sempre accompagnano le conversazioni relative alla sostanza stupefacente, sono comunque facilmente interpretabili: nei colloqui con i clienti parlano di "bianca", di "nera" e di "sporca".

L'analisi delle celle impegnate dalle utenze intercettate hanno permesso di rilevare che la zona di spaccio era compresa tra Mediglia e San Giuliano Milanese ed in particolare nei fondi agricoli lungo la strada provinciale SP187 che collega i due comuni , una strada senza carreggiata, con ai lati diversi fossi, che si addentra nei terreni del Parco Adda Sud.

Dalle indagini emerge senza ombra di dubbio che gli arrestati si dedicano all'attività illecita del traffico di stupefacenti in maniera del tutto professionale traendo da questa attività guadagni del tutto ragguardevoli infatti i trafficanti, con metodo quasi ragionieristico, li reinvestivano per l'acquisto di immobili e appartamenti in Marocco. A conferma oggi, nelle perquisizioni, sono stati trovati in possesso di DAOUK HASSAN 20000 euro che sono il guadagno di una serata di lavoro, destinato ad essere trasferito subito in Marocco.


10/11/2015

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