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Panchina Rossa

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Panchina Rossa

Nella mattinata di sabato, 08 marzo, in occasione della “Giornata Internazionale della donna”, si è tenuta la cerimonia inaugurale del progetto “La Panchina Rossa”, con la posa dell’omonima struttura, simbolo della “lotta” alla violenza di genere, all’interno del cortile della Questura di Lodi.

 

L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Polizia di Stato, Associazione ALAUS, che quest’anno celebra il 25° anniversario della propria attività di volontariato nel territorio lodigiano, e il Liceo Artistico “Callisto Piazza”, si è posta l’obbiettivo di rimarcare l’importanza di uno sforzo sinergico nel contrasto alla violenza di genere.

Quest’ultima, infatti, si è confermata un fenomeno di notevole attualità, gravità e multifattorialità, e richiede, pertanto, il coinvolgimento quotidiano non solo delle Istituzioni, come la Polizia di Stato, ma anche di tutti quegli organismi, enti e forme di aggregazione sociale che possono rivestire un ruolo essenziale nella prevenzione di condotte estremamente lesive dell’integrità, anche psicologica, delle vittime.

Ecco, allora, che proprio l’essenzialità di una condivisione di intenti e strategie coordinate da parte di tutti gli attori della “rete antiviolenza” è stato il motivo ispiratore del progetto, che ha visto il fondamentale contributo degli studenti del Liceo Artistico “Callisto Piazza”, che hanno progettato e realizzato la panchina rossa che ha trovato posto in Questura.

Proprio il coinvolgimento dell’istituto scolastico è stato un altro elemento cardine del progetto, a significare la necessità che il fenomeno in argomento sia oggetto di analisi ed approfondimenti all’interno delle scuole, che, costituendo il principale luogo di aggregazione giovanile, devono saper orientare i ragazzi e le ragazze verso percorsi di legalità e consapevolezza dei rischi, dei comportamenti spia e delle conseguenze delle condotte riconducibili alla violenza di genere.

 

 

Non a caso, la Polizia di Stato, oltre all’attività di prevenzione che svolge quotidianamente - soprattutto tramite i provvedimenti adottabili o proponibili dal Questore (le misure di prevenzione, tra cui spiccano gli ammonimenti) finalizzati ad interrompere l’escalation di violenza e ridurre il rischio di recidiva -, è impegnata da tempo in una costante opera di sensibilizzazione nell’ambito della campagna permanente “Questo non è amore”, che vive anche di importanti momenti di dialogo sul tema all’interno degli istituti scolastici.

Per questi motivi, si è deciso di affidare proprio agli studenti la progettazione e realizzazione della panchina, invitando i ragazzi/e di una 4^ del Liceo Artistico ad ideare, con la collaborazione anche di alunni di altre classi, cinque progetti, corredati di brochure illustrative delle caratteristiche e del significato attribuito ai vari elementi rispetto alla tematica della violenza di genere.

Dei cinque progetti uno è stato selezionato ed ha preso forma grazie al lavoro degli alunni, trasformandosi nella panchina rossa, realizzata in legno ed elementi in acciaio, che è stata posata in Questura, approvata dall’Associazione Stati Generali delle Donne HUB, ideatrice del progetto originario “PanchineRosse”, elevate a simbolo della prevenzione e contrasto alla violenza di genere.

Nella prima fase dell’incontro, presso l’Aula Magna dell’istituto scolastico “ITET A. Bassi”, brevi interventi sul progetto sono stati affidati al Vicario del Questore della Provincia di Lodi, Daniel Segre, al Prefetto della Provincia di Lodi, Enrico Roccatagliata, alla Presidente di Associazione ALAUS Eugenia Chiapparini ed alla Dirigente Scolastica del Liceo “Callisto Piazza” Daniela Verdi. Successivamente, gli studenti hanno illustrato tutti i progetti realizzati per l’occasione, in particolar modo quello risultato vincitore.

Dopo essersi spostati nel cortile della Questura, gli ospiti hanno assistito al disvelamento della panchina, a cui ha fatto seguito la lettura di tre lettere, scritte dagli studenti, contenenti profonde riflessioni sulla violenza di genere e sul suo significato. Da ultimo, a simboleggiare l’importanza di “rompere il silenzio” e segnalare alle forze di polizia gli episodi di violenza, i ragazzi e le ragazze hanno inserito le lettere all’interno di una cassetta della posta costruita a complemento della panchina rossa.

All’evento hanno partecipato le più alte autorità civili e militari locali, numerose associazioni, enti ed organismi attivi nel territorio provinciale sul tema della violenza di genere nonché i docenti, una nutrita rappresentanza degli studenti del Liceo Artistico “Callisto Piazza” ed alcuni organi di stampa ed informazione.


10/03/2025

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